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L''"ENGAGEMENT" DI GEORGE SAND NEL CONTESTO DEL SUO TEMPO

Scrittrice longeva (1804-1876) e particolarmente feconda, Sand ha attraversato quasi per intero il XIX secolo confrontando il suo talento tanto con la difficoltà di vivere, da donna, del proprio lavoro intellettuale, quanto con le emergenze storiche della sua epoca: dalle speranze generate nella generazione romantica dalla Révolution de juillet (1830); all’intensa effervescenza politico sociale che doveva condurre nel 1848 alla Seconda repubblica, la “république sociale” tanto auspicata da Sand e dai suoi amici; al colpo di Stato di Napoleone III (1851); alla sconfitta prussiana e all’esperienza della Comune (1871). Una certa vulgata presenta l’itinerario sandiano così schematizzato: da socialista repubblicana con tutta la passione della giovinezza e della neofita (negli anni 1830 la avvicinano al pensiero socialista M. de Bourges, poi soprattutto il saint-simoniano dissidente P. Leroux), dopo il traumatico fallimento dell’esperienza rivoluzionaria del 1848, nella quale fu direttamente coinvolta, Sand perderebbe i propri lati più trasgressivi e finirebbe per identificarsi con l’icona della “Bonne Dame de Nohant”, tutta compassione e sani principi borghesi. Se la critica, riscoprendo l’opera sandiana, ha reagito a un tale comodo semplicismo, la questione dell’evoluzione del pensiero politico della scrittrice resta aperta e dibattuta. In effetti, gli itinerari dei personaggi e i modelli - individuali o sociali - proposti nei romanzi subiscono alcune importanti e innegabili variazioni nel tempo, mentre Sand stessa matura una sempre più accentuata distanza dalle contemporanee posizioni degli oppositori repubblicani al Secondo Impero, come dall’evolvere del pensiero socialista della seconda metà del XIX secolo. Desiderando contribuire agli studi sandiani su tale versante, ci pare si possano indicare alcune direttrici d’indagine relativamente a questioni che permangono di fondamentale importanza per Sand fino alla fine: il concetto di eguaglianza e di giustizia sociale; il rapporto fiduciario nei confronti del “popolo”, soprattutto contadino ma anche operaio; la questione del suffragio universale; la fiducia nell’istruzione pubblica e gratuita come strumento di progresso sociale; il ruolo dello scrittore quale promotore, o coadiutore, di una civiltà superiore. Tutti aspetti cui solo in minima parte la critica sandiana si è finora dedicata. Ciascuno di questi temi ne interseca molti altri, come ad esempio il confronto con le soluzioni immaginate allora dal socialismo utopico, o la comparazione con le posizioni assunte dai repubblicani francesi, o da scrittori a Sand contemporanei, quali Hugo ed E. Sue su un versante “progressista”, Balzac e Flaubert su uno “conservatore”. Senza voler definire troppo strettamente il corpus in un’opera tanto vasta, ci si propone di mettere in relazione le opere del primo periodo (tra cui Lélia, Leone Leoni, Mauprat), con quelle più apertamente impegnate che precedono la rivoluzione del 1848 (Le Compagnon du Tour de France, Consuelo, La Comptesse de Rudostaldt, Jeanne, Le Meunier d’Angibault, Le Péché de Monsieur Antoine), con infine le opere del Secondo Impero (Narcisse, Jean de la Roche, Le Marquis de Villemer, La Ville Noire, Valvèdre, Monsieur Sylvestre, Mademoiselle Merquem, Nanon). Con ogni evidenza, tale studio deve incrociare l’opera letteraria da un lato con gli scritti sandiani destinati alla stampa periodica; dall'altro con la ricchissima corrispondenza; infine, per gli ultimi anni di vita, con quello snello diario che sono le “Agendas”.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.000,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Proroga31 dicembre 2017
Gruppo di RicercaSILVESTRI Agnese (Coordinatore Progetto)