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SOCIETA' E CULTURE NELLA LANGOBARDIA MERIDIONALE: ORDINAMENTI GIURIDICI E CRITERI DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE

La ricerca si inserisce nel vivo dibattito storiografico maturato già da alcuni anni in ambito internazionale (Patrick Amory, Chris Wickham, François Bougard, tra gli altri) circa le concrete modalità di funzionamento della giustizia altomedievale, soprattutto in riferimento al rapporto fra diritto codificato e prassi, indagando la realtà, finora inesplorata da questo punto di vista, dell'Italia longobarda, e in particolare della Langobardia meridionale, dal momento dell’elevazione del ducato di Benevento in principato (774) fino al tramonto dei principati di Benevento e Salerno per mano dei Normanni (XI secolo). Il tema non riguarda solo la storia del diritto in senso stretto quanto, più in generale, quella delle forme di organizzazione politica e sociale e delle rappresentazioni culturali del mondo longobardo meridionale, potendosi per il suo tramite misurare, fra l'altro, la dialettica fra l'autorità centrale, principesca, fonte e garante della legge codificata, e i poteri locali, maggiormente legati agli usi consuetudinari e a pratiche arbitrali e solleciti a intervenire nella risoluzione delle controversie in competizione con gli ufficiali pubblici. In questa prospettiva, la ricerca, nel suo primo anno di svolgimento ha considerato testimonianze di controversie, di natura penale o civile, attraverso ampie campionature dei documenti trasmessi da raccolte quali il Codice Diplomatico Longobardo, per verificare quali fossero i soggetti intervenuti a giudicarle e, soprattutto, se la loro risoluzione avvenisse secondo le norme codificate negli Editti dei re longobardi o se invece esse fossero risolte in modo extra-edittale, per arbitrato o secondo usi consuetudinari. In secondo luogo, lo studio si propone di verificare se anche nei territori campani dei succitati principati di Benevento e Salerno il diritto longobardo sia rimasto in vigore, almeno in alcuni campi quali quello matrimoniale, fino all'età moderna, come è accaduto in Puglia, realtà oggetto di studi specifici che per la Campania finora mancano. Inoltre, i risultati del primo anno di ricerca hanno fatto emergere l’opportunità di studiare in modo particolareggiato la regolamentazione giuridica presso i longobardi di specifici ambiti di lunga durata, quali quello degli ordinamenti militari e quello delle attività professionali e lavorative. I risultati di tale indagine, che si svolge anche nel quadro delle attività di ricerca del Centro di Studi Longobardi di Milano, sono stati in parte stati già presentati in un saggio (Pane e mercati nei diritti altomedievali) in corso di stampa e in una conferenza pubblica tenuta a Modena il 29 aprile 2015. Inoltre, sono già programmati, tra la fine del 2015 e gli inizi del 2016, due ulteriori saggi esito di questa ricerca, uno sulla normativa di carattere militare in un volume miscellaneo a cura dell’Università di Catania; l’altro sulla regolamentazione delle attività produttive urbane nel volume sul Medioevo della Storia del lavoro, a cura di Fabio Fabbri, in preparazione presso l’editore Castelvecchi). Infine, è previsto un seminario sugli ordinamenti giuridici del medioevo nei mesi di gennaio/febbraio del 2016 presso l’Università di Salerno, organizzato da chi scrive in collaborazione con le cattedre di storia del diritto italiano delle Università di Bologna e di Modena-Reggio Emilia.

StrutturaDipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.022,69 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga28 Luglio 2018
Gruppo di RicercaAZZARA Claudio (Coordinatore Progetto)
NOTO Maria Anna (Ricercatore)