Progetti Finanziati

Ricerca Progetti Finanziati

ASPETTI EPIDEMIOLOGICI DEGLI SCOPAZZI DELLA GINESTRA

Insetti omotteri, cicaline e psille, presenti su piante di ginestra e nelle loro immediate vicinanze, in vari areali della Campania, Basilicata e Calabria, verranno catturati mediante trappole cromotropiche e/o di appositi retini nei periodi in cui questi insetti raggiungono i livelli di popolazione più elevati, di solito a fine maggio-primi di giugno e a fine agosto-primi di settembre. Gli insetti catturati verranno identificati tassonomicamente e saggiati mediante PCR per verificare la presenza di infezioni fitoplasmatiche. Si procederà, quindi, all’identificazione e caratterizzazione dei fitoplasmi rinvenuti sulla base della specificità dei primers impiegati nonché mediante le analisi RFLP impiegando varie endonucleasi di restrizione e di sequenziamento del 16S rDNA. Esemplari delle specie di insetti che risultassero infetti dagli agenti SpaWB verranno successivamente impiegati in esperimenti di trasmissione per verificare la loro effettica capacità di trasmettere le infezioni fitoplasmatiche a piante sane. E’ ben noto, infatti, che un insetto infetto da un determinato fitoplasma, non sempre sia in grado di trasmetterlo a piante sane.Per lo studio della gamma di piante ospiti alternative, piante agrarie, forestali e spontanee sospette di infezioni fitoplasmatiche e presenti nelle immediate vicinanze di ginestre malate, verranno sottoposte ad indagini fitoplasmologiche usando le metodiche molecolari sopra menzionate per verificare se fossero infette dagli agenti SpaWB. In particolare, si accerterà se l’agente SpaWB che appartiene al gruppo del giallume dell’ olmo, sottogruppo 16SrV-C, è identico o strettamente correlato ad altri membri del sottogruppo 16SrV-C, quali i fitoplasmi responsabili del giallume dell’ontano, dei giallumi della vite, degli scopazzi del rovo e della foglia piccola dell’ eucalipto, i quali sono ampiamente diffusi in Italia meridionale.L’ identificazione e la differenziazione molecolare dei ceppi che compongono la popolazione di ciascun agente causale SpaWB nonché il loro monitoraggio in piante infette e insetti vettori, saranno condotti mediante analisi RFLP e di sequenze nucleotidiche di geni che sia pure conservati nei procarioti, presentano una maggiore variabilità rispetto al 16S rDNA. Questi includono i geni rplV (rpl22) e rpsC (rps3) (i quali codificano rispettivamente le proteine ribosomiali L22 e S3), tuf (che codifica il cofattore Tu =EF-Tu), vmp1 (codificante una proteina di membrana che regola l’interazione fitoplasma-pianta ospite e/o fitoplasma-insetto vettore) e secY (che codifica componenti del sistema di traslocazione sec), i quali non sono stati finora impiegati per lo studio dei fitoplasmi SpaWB. Ceppi geneticamente differenti nell’ambito di uno stesso fitoplasma differiscono per vari altri aspetti quali virulenza, aggressività, tipo di sintomi indotti, specificità per l’insetto vettore, gamma di piante ospiti, concentrazione nei tessuti dell’ospite, distribuzione geografica, ecc. Pertanto, la presenza di ceppi specifici che determinano lo sviluppo fortemente epidemico e il carattere altamente distruttivo che la malattia SpaWB assume in certe aree, sarà evidenziata dal presente studio.La ricerca proposta, una volta completata, oltre a costituire la base per studi futuri di interazione dei suddetti agenti SpaWB con le piante ospiti, consentirà la messa a punto di opportune strategie di difesa.

StrutturaDipartimento di Farmacia/DIFARMA
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.096,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Gruppo di RicercaMARCONE Carmine (Coordinatore Progetto)