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STUDI SUI GIALLUMI DELLA VITE DI VITIGNI AUTOCTONI DELL¿ IRPINIA

Il presente progetto di ricerca prevede l’ individuazione in pieno campo di piante di vite, sospette di infezioni fitoplasmatiche. A tal fine, sarà condotto un monitoraggio nelle principali aree viticole dell’ Irpinia. Per lo studio di piante ospiti alternative, le essenze spontanee e/o coltivate presenti in ciascun vigneto oggetto di indagine e/o nelle sue immediate vicinanze, verranno identificate tassonomicamente e accuratamente visionate per la presenza di sintomi causati da malattie da fitoplasmi. Si procederà, inoltre, alla cattura di cicadellidi, mediante trappole cromotropiche o di appositi retini. Questi insetti verranno identificati tassonomicamente mediante osservazione stereomicroscopica e suddivisi per categoria. Campioni di tessuti vegetali costituiti da foglie, rametti e radici del diametro di circa 1-2 cm, saranno prelevati a intervalli opportuni da piante sintomatiche e da quelle apparentemente sane, sia di vite che di potenziali ospiti alternativi. Dai campioniraccolti si procederà all’ estrazione del DNA totale utilizzando piccioli e nervature fogliari e porzioni floematiche di rametti e radici, del diametro approssimativo di 1 cm, e seguendo protocolli di estrazione che consentono un’ arricchimento della frazione fitoplasmatica. Tali protocolli verranno estesi anche agli insetti catturati. I campioni di DNA totale ottenuti verranno saggiati mediante PCR usando sia primers universali che amplificano sequenze del 16S rDNA di tutti i fitoplasmi noti, sia primers specifici amplificanti frammenti del 16S rDNA di particolari gruppi di fitoplasmi o di singoli fitoplasmi. Gli ampliconi ottenuti con primers universali e/o gruppo-specifici verrano sottoposti ad analisi RFLP utilizzando varie endonucleasi di restrizione ed il profilo ottenuto verrà confrontato con quello di fitoplasmi già noti. Nel caso di non corrispondenza del profilo ottenuto, si procederà al sequenziamento dell’ amplicone e al confronto della sequenza ottenuta con quelle disponibili in banca dati, determinando così la posizione tassonomica e filogenetica del nuovo fitoplasma. La ricerca proposta, una volta completata, consentirà la messa a punto di opportune strategie di lotta, di tipo preventivo, di queste importanti fitopatie per le quali, non si conoscono a tutt’ oggi sostanze chimiche capaci di curare le piante affette.