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EVASIONE FISCALE E TASSA SUL CONTANTE

Obiettivo di questo lavoro è identificare politiche per combattere l’evasione fiscale e allo stesso tempo aumentare le entrate. Ci proponiamo di studiare l’effetto di una tassa sul contante che ha come scopo quello di disincentivare il compratore a cooperare col venditore: se l’evasione ha bisogno del contante, renderne l’uso più costoso dovrebbe indurre meno cooperazione. La ricerca prevede un’analisi dettagliata, sia teorica sia numerica, dell’impatto di una tassa sul contante e della sua interazione con le deduzioni fiscali.L’idea è di proporre un modello dove i venditori scelgono l’ammontare da dichiarare al fisco e i compratori decidono se accettare uno sconto sul prezzo in cambio della mancata richiesta della ricevuta. In questo caso la transazione sarà conclusa in contanti per non lasciare traccia della transazione. Se le parti invece non raggiungono un accordo, il venditore emette la ricevuta e il compratore non è obbligato a usare il contante. Assumeremo inoltre che venditori e compratori differiscono per la loro onestà (tax morale) e per il costo di utilizzare mezzi di pagamento diversi dal contante.

DepartmentDipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES
FundingUniversity funds
FundersUniversità  degli Studi di SALERNO
Cost2.550,00 euro
Project duration11 December 2013 - 11 December 2015
Proroga11 dicembre 2016
Research TeamMENICHINI Anna Maria Cristina (Project Coordinator)
CARLUCCI Fabio (Researcher)
IMMORDINO Giovanni (Researcher)
ROMANO Maria Grazia (Researcher)