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REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE PUBBLICHE IN PRESENZA DI VINCOLI DI BILANCIO STRINGENTI
La complessità dell’analisi delle regole di bilancio e delle politiche pubbliche richiede necessariamente un approccio multidisciplinare, che è caratteristica fondante del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche, le cui competenze specifiche di tipo economico, giuridico, matematico-statistico risultano affini e strettamente sinergiche. In particolare, tutti i soggetti coinvolti nel presente progetto presentano un background consolidato nella ricerca di metodi formali, nonché sperimentali ed applicativi, altresì riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Per questi motivi, il progetto di ricerca adotta un approccio multidisciplinare ed integrato nelle seguenti fasi: 1. analisi giuridica ed economica delle regole di bilancio europee e degli aspetti costituzionali legati al bilancio in pareggio. 2. analisi teorica ed empirica delle principali politiche pubbliche adottate in Italia nel tentativo di ridurre l’onere a carico del bilancio pubblico. Rispetto alla prima fase, l’analisi giuridica muove dalle vicende che, a livello europeo e nazionale, hanno condotto all’approvazione della legge costituzionale n. 1 del 2012. L’inserimento del principio del pareggio di bilancio nella Costituzione, impegna sul piano interno e delle relative politiche pubbliche a comporre i conflitti tra logica del vincolo di bilancio e tutela dei diritti, in particolare di quelli a prestazione. L’analisi giuridica cercherà di individuare possibilità di bilanciamento tra l’esigenza di rigore economico e la garanzia dei diritti, che pur tenendo in debito conto la costituzionalizzazione del principio di pareggio non può prescindere dalla caratteristiche intrinseche dello Stato sociale, quale particolare forma di organizzazione “chiamata a conseguire una maggiore solidarietà fra i vari gruppi che compongono la società” e che, sempre e comunque, è tenuta ad intervenire attivamente a favore delle persone, dei gruppi o delle classi più deboli, in conformità con gli impegni solenni scolpiti nei primi articoli della nostra Costituzione e in particolare nell’art. 2 e nell’art. 3, autentiche Grundnorm del nostro ordinamento Repubblicano. L’analisi economica si concentrerà sull’implementazione di modelli economico-matematici di political economy (es. Alesina e Perotti, 1995, 1996; Persson e Tabellini, 2004) focalizzati sull’interazione strategica fra i diversi livelli istituzionali che intervengono durante il processo di formulazione del bilancio. In questa fase, saranno evidenziate le variabili economiche e i vincoli istituzionali che sono alla base delle decisioni a diversi livelli istituzionali. Rispetto alle politiche pubbliche, l’analisi teorica prenderà in rassegna le principali forme di interazione tra pubblico e privato in un contesto di asimmetria informativa e tenterà di individuare i vantaggi e gli svantaggi di queste forme rispetto ai due criteri fondamentali dell’economia del benessere: equità ed efficienza (tecnica ed allocativa). L’analisi empirica, invece, verterà sulla valutazione di tipo microeconometrico e macroeconometrico delle principali politiche attuate negli ultimi anni in Italia nel tentativo di ridurre l’onere a carico del bilancio pubblico. Ciò riguarderà le diverse forme di partneraiato pubblico-privato utilizzate nella gestione di progetti principalmente finanziati dalle tariffe (es. autostrade, trasporti pubblici) e l’interazione pubblico-privato in ampi settori dell’intervento pubblico come la sanità, l’istruzione, la previdenza e l’assistenza sociale oltre che il settore assicurativo, bancario e finanziario. In questa fase, saranno utilizzati metodi empirici classici di policy evaluation basati sull’analisi contro-fattuale e tecniche di analisi delle serie storiche. L’ultima fase della ricerca sarà quella di raccordare le fasi 1 e 2 del progetto e pervenire ad una sintesi dei principali risultati e fornire suggerimenti per i policy makers.