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DIRITTO ALL'IMMAGINE E REPUTAZIONE NELL'ERA DEI SOCIAL NETWORK

L’indagine si propone di analizzare il fenomeno dei social network con particolare riguardo agli aspetti relativi alla tutela del diritto all’immagine e del diritto alla reputazione. La ricerca analizzerà i diversi aspetti della tutela dei diritti in oggetto nella rete e in particolare nell’utilizzo dei social network. Il gruppo di ricerca procederà, preliminarmente, con lo studio del fenomeno comunicativo virtuale al fine di accertare le similitudini e le differenze rispetto alle forme più tradizionali di comunicazioni. La comunicazione si è evoluta e la tradizionale conversazione amicale o la diffusione di notizie in forma cartacea vede oggi la concorrenza di canali interattivi digitali per i quali la dematerialità dello strumento di informazione non permette un’adeguata comprensione del valore dell’atto comunicativo e, soprattutto, della potenzialità lesiva dello stesso. L’utente in rete è spesso convinto di avere con altro o altri utenti una conversazione, uno scambio di informazioni, su un piano simile a una conversazione da “caffè”, senza rendersi conto della più ampia natura dell’atto comunicativo. Tale ignoranza determina spesso il verificarsi di fatti illeciti o potenzialmente illeciti. L’analisi della giurisprudenza permetterà alla ricerca di avvalorare tale assunto, nel tentativo di dimostrare, altresì, che la esigua litigiosità giudiziale in relazione alle vicende in esame è probabilmente spiegabile attraverso la medesima chiave di lettura che si tenterà di utilizzare per descrivere il fatto lesivo: ovvero la limitata consapevolezza dell’utente circa la natura e i limiti dei suoi diritti nella rete. Il gruppo di ricerca si proporrà di investigare anche la natura del contratto con il quale si acquisisce il diritto a fruire degli strumenti di comunicazione e archiviazione forniti dal gestore del social network. In particolare, si analizzerà il contenuto delle pattuizioni al fine di accertarne l’equilibrio e la legittimità del contenuto contrattuale con riferimento ai diritti della personalità interessati dall’utilizzo del canale di comunicazione offerto. Si pensi, ad esempio, alla clausola che prevede la cessione della titolarità dei diritti sui tutti i contenuti caricati dall’utente in favore del gestore del social network. Al di là delle questioni connesse al diritto all’oblio, attualmente di ampio rilievo, altrettanto importanti sono quelle connesse alla responsabilità dei danni cagionati dall’utilizzo dei beni in parola. Ci si riferisce al problema dell’imputazione della responsabilità per il fatto illecito determinato, ad esempio, dalla pubblicazione non autorizzata di una foto. Sarà compito dell’indagine tentare di estendere tale responsabilità anche al gestore, giacchè titolare del bene con il quale è stata cagionata la lesione dell’immagine e/o della reputazione. Consapevole, il gruppo di ricerca, della difficoltà con la quale tale soluzione possa essere accolta, attesa la consolidata resistenza, dottrinale e giurisprudenziale, a riconoscere la responsabilità del gestore di un servizio come quello dei social network, si procederà a delineare la necessità di fissare quantomeno un obbligo in capo al gestore di rendere adeguatamente edotto l’utente del contenuto dei suoi diritti e, soprattutto, dei suoi obblighi nell’utilizzo del servizio. Un effetto da realizzarsi, eventualmente, attraverso una maggiore complessità della procedura da seguire per caricare informazioni, caratterizzata da passaggi obbligatori nei quali porre l’utente in condizione di comprendere il valore, e le connesse conseguenze giuridiche, dell’atto che sta compiendo. L’intento dell’analisi sarà, dunque, quello di definire, in chiave contemporanea, lo statuto dei diritti delle personalità in rete, in particolare il diritto all'immagine e il diritto alla reputazione, senza necessariamente ricorrere allo strumento legislativo, servendosi, principalmente, dell’attività di interpretazione del contratto.