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L'EFFICIENZA DELLA POLITICA MONETARIA: VALUTAZIONE EMPIRICA
Taylor (1979) adottando un modello dinamico-stocastico di equilibrio economico generale, con la presenza di aspettative razionali e prezzi vischiosi, nel derivare la politica monetaria ottimale con tecniche di controllo stocastico ottimale derivò e stimò un trade-off di lungo periodo che non riguardava più i livelli di inflazione e disoccupazione, bensì la variabilità dell'inflazione e quella dell'output (o disoccupazione): sforzi volti a mantenere il livello di inflazione stabile implicavano ampie variazioni nell'output e dunque nel tasso di disoccupazione e viceversa. Definita oggi comunemente come curva di Taylor, essa può essere vista come una frontiera di efficienza della politica monetaria e dunque utilizzata come criterio ottimale rispetto a cui confrontare il comportamento delle banche centrali, derivando misure di efficienza sulla base delle distanze tra varianze ottimali e osservate di inflazione (rispetto al target esplicito o implicito) e dell'output gap. La curva di Taylor è stata utilizzata da Cecchetti (2006) ed Olsen ed Enders (2012) ad esempio, per sviluppare un metodo in grado di misurare quanto delle performance dell'economia nel tempo siano imputabili ad un maggior o minor grado di efficienza della politica monetaria. Sebbene principalmente utilizzate nell'analisi dell'efficienza in ambito microeconomico, alcuni autori (vedi ad esempio Lovell et al., 1995 e Cherchye, 2001) hanno mostrato come tecniche di frontiera di tipo non parametrico possano essere utilizzate nel valutare l'efficienza in ambito macroeconomico. Verrà utilizzata la Data Envelopment Analysis (DEA). Essa nasce dall'esigenza di valutare l'efficienza relativa di diverse unità di produzione in presenza di input ed output multipli e di stabilire dunque le unità più efficienti con cui costruire una frontiera di efficienza, valutare il livello di efficienza di unità che non si trovano sulla frontiera ed identificare un benchmark rispetto a cui è possibile comparare le unità non efficienti. Utilizzeremo l'approccio input oriented, dove le varianze osservate di inflazione dal target e output gap saranno considerati come input, mentre gli shock strutturali di offerta come output (o come frontier shifters sulla base dell'apparato teorico di Taylor). Nel nostro caso, la frontiera derivata non è propriamente la curva di Taylor così come da quest'ultimo derivata paese per paese e successivamente utilizzata da altri autori. Nel nostro caso invece la frontiera di efficienza è costituita dai paesi che hanno avuto le performance migliori, una volta controllato per gli shock di offerta, ed è quindi da considerare in termini di ottimo relativo. Il sample preso in considerazione riguarda 20 paesi OCSE per il periodo 1972:1-2014:4. L'approccio DEA inoltre permette di derivare l'evoluzione nel tempo dell'efficienza per i diversi paesi, nonchè di derivare le preferenze delle diverse banche centrali nel tempo esprimendo il problema di minimizzazione derivante dalla DEA nella sua forma duale. Infine adottando un approccio di tipo diff in diff (Ashenfelter and Card, 1985) ed utilizzando gli indici di efficienza dei diversi paesi è possibile dividere e confrontare i diversi paesi per differenti regimi di politica monetaria. Tale confronto ad esempio può essere effettuato raggruppando i paesi che hanno adottato un regime di inflation targeting, per inferire se questo cambio di regime ha apportato un miglioramento in termini di efficienza rispetto agli altri paesi. Con la stessa strategia è possibile confrontare i paesi dell'area euro (sistema a cambi fissi) con gli altri paesi e dunque inferire su variazioni di efficienza dovuti al cambio di regime dei tassi di cambio. Un'ultimo raggruppamento interessante da esplorare e confrontare con gli altri paesi riguarda gli effetti che il quantitative easing ha avuto in termini di efficienza.
Department | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Principal Investigator | FRAGETTA Matteo | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 2.119,00 euro | |
Project duration | 28 July 2015 - 28 July 2017 | |
Proroga | 28 Luglio 2018 | |
Research Team | FRAGETTA Matteo (Project Coordinator) BARRA Cristian (Researcher) DESTEFANIS Sergio Pietro (Researcher) FASANO Antonio (Researcher) |