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IL RUOLO DELLE RETI PER IL CREDITO E LA CULTURA

Il progetto di ricerca si pone l’obiettivo di analizzare il possibile effetto del cambiamento della normativa vigente su alcuni fattori caratterizzanti per il credito cooperativo. Innanzitutto, come ciò si traduca in termini di rete ed in particolare se la nuova rete che si verrà a creare conserverà le caratteristiche di capillarità, autonomia e stabilità alle crisi finanziarie che ha mostrato fino ad oggi. In generale, il post crisi ha generato un rinnovato interesse nella comprensione delle caratteristiche che rendono, fragili, instabili e sensibili al rischio sistemico le reti finanziarie. La teoria delle reti aiuta a capire perché i rischi sistemici sono complessi, relazionali, interconnessi e perché sono estremamente difficili da prevedere e regolamentare. Per questo motivo, un’analisi strutturale può dare indicazioni sullo stato di fragilità-robustezza di un sistema, in modo tale da guidare l’azione dei policy maker. Il sistema bancario italiano nel suo complessorisponde ad un modello strutturale di tipo centro-periferia, definita anche a volte rete stratificata (Iori, Masi, 2005; Iazzetta e manna, 2009) dove i nodi-banche nella periferia intrattengono collegamenti principalmente con le banche site nel centro ma non tra i componenti della periferia. Il sistema del credito cooperativo, pur trovandosi alla periferia del sistema nel suo complesso, presenta delle particolarità. La densità di rete (il numero di collegamenti tra nodi) è maggiore tra membri della periferia che tra essi e lo strato centrale. La struttura finanziaria che si sovrappone a quella istituzionale riduce (indirettamente) la distanza tra la periferia ed il centro e al contempo risponde all’esigenza di specializzazione delle banche minori. Alla luce di tale struttura di rete e delle sue implicazioni per la stabilità e per il rischio di contagio finanziario, ci si è chiesto come l’Autoriforma del credito cooperativo e l’Unione Bancaria potrebbero modificare tale topologia e come tale cambiamento possa tradursi in termini di robustezza, resilienza e sensibilità al contagio del network cooperativo. In particolare, la prima comporterebbe una ibridazione del modello cooperativo e la seconda l’introduzione di un meccanismo di garanzia incrociata ex ante che andrebbe a sostituire in parte il vecchio meccanismo ex post. Il lavoro di ricerca vuole quindi investigare la natura degli incentivi delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) riguardo la decisione di aderire ad un gruppo ibrido oppure alla scelta di trasformarsi in una banca Spa, problematica questa che si trova ad affrontare oggi ciascuna BCC in Italia. Per rispondere a questo interrogativo, la ricerca si propone di determinare, attraverso un’analisi di network formation game, quali configurazioni possano emergere dall’interazione strategica basata sulla competizione e cooperazione tra istituti finanziari di tipo mutualistico. Successivamente si analizzerà la stabilità delle strutture diequilibrio e come le caratteristiche topologiche della o delle architetture di equilibrio possano influenzare la stabilità finanziaria dei suoi componenti.

DepartmentDipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES
FundingUniversity funds
FundersUniversità  degli Studi di SALERNO
Cost3.310,00 euro
Project duration29 July 2016 - 20 September 2018
Proroga20 settembre 2019
Research TeamAMENDOLA Adalgiso (Project Coordinator)
AMENDOLA FRANCESCA (Researcher)
AUTIERO Giuseppina (Researcher)
BARONE Adriana (Researcher)
BARRA Cristian (Researcher)
Boccia Marinella (Researcher)
COPPOLA Gianluigi (Researcher)
DELL'ANNO Roberto (Researcher)
DESTEFANIS Sergio Pietro (Researcher)
GAROFALO Maria Rosaria (Researcher)
LUBRANO LAVADERA GIUSEPPE (Researcher)
MAZZOTTA Fernanda (Researcher)
NESE Annamaria (Researcher)
PAPACCIO Anna (Researcher)
PARISI Lavinia (Researcher)
TROISI Roberta (Researcher)