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INDUSTRIA 4.0: IL FATTORE CONNETTIVO PER UN UPGRADING DI COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE CAMPANE
Il progetto di ricerca muove dall’analisi del Piano Industria 4.0 a sostegno di crescita e produttività, che stanzia in sette anni 13 miliardi di risorse pubbliche sotto forma di incentivi fiscali per reingegnerizzare la manifattura italiana. Ad una prima analisi l’orizzonte temporale e l’impegno economico dedicati possono sembrare appropriati per dare concretezza a quello che si approssima a diventare il paradigma della produzione industriale del futuro e realizzare, così, quell’upgrading di competitività necessario al sistema-Paese Italia nei mercati globali. Tuttavia, perché i principi di funzionamento dello Smart Manufacturing possano effettivamente trovare applicazione nel sistema imprenditoriale italiano e contagiare con il virus del dinamismo soprattutto le imprese meridionali, il driver della connettività, nella sua declinazione più ampia, deve rappresentare il leitmotiv delle future misure e dei relativi programmi attuativi. Perché se alcuni importanti segmenti del sistema produttivo nazionale, e questo trasversalmente da nord a sud, hanno mostrato una resilienza quale antidoto contro la crisi, certo il sottodimensionamento di molte imprese del Mezzogiorno, la loro atavica sottocapitalizzazione (con un indice di indebitamento di 51.6 per la Campania, in linea con la più generale situazione meridionale– Bankit, 2015), nonché la specializzazione in settori a basso contenuto tecnologico (il Sud investe in innovazione solo il 9% - Airi, 2016) costituiscono importanti elementi di debolezza. Eppure possono essere contenuti, se non completamente debellati, solo se le azioni di policy vengono costruite con intelligenza connettiva in un contesto “adeguatamente attrezzato”. Pertanto, al di là delle misure fiscali, quali superammortamento e iperammortamento, raddoppio del credito d’imposta per gli investimenti in R&S, sgravi sul salario, il progetto di ricerca si focalizza soprattutto sulla circolazione della conoscenza nella Fabbrica 4.0, la quale ha sempre sede nel lavoratore. Quindi investimenti in formazione ed accrescimento della conoscenza (nel 2015 attestati al 20% nel Meridione – Isfol, 2016) unitamente alla fertilizzazione dell’ambiente circostante, rappresentano interventi che non possono essere tralasciati. La ricerca, dunque, si focalizza sui bisogni di conoscenza (in termini di big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing, analytics per ricavare valore dalle informazioni) delle imprese campane, poiché nella Fabbrica Digitale sarà fondamentale perfezionare i processi di apprendimento per renderli atti a governare il nuovo triangolo della produzione, nato dal connubio tra macchine intelligenti/produzione additiva/nuovi materiali in un contesto mutevole e dai cambiamenti spesso inaspettati. Dal punto di vista manageriale, alla luce della tecnologia cloud e della flessibilizzazione del lavoro, infatti, risulta fondamentale comprendere quali saranno le competenze e abilità ricercate, oltre che i nuovi modelli di governance atti a gestire le imprese in transizione. Proprio perché lo scenario è in rapida evoluzione, le imprese campane devono attrezzarsi per cogliere i benefici dello Smart Manufacturing, per un reale upgrading di competitività. I risultati della fase empirica della ricerca serviranno a validare un modello manageriale virtuoso, oltre che ad irrobustire il relativo framework teorico.
Department | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Principal Investigator | CUOMO Maria Teresa | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 2.306,00 euro | |
Project duration | 20 November 2017 - 20 November 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Research Team | CUOMO Maria Teresa (Project Coordinator) D'AMATO Antonio (Researcher) FERRENTINO Rosa (Researcher) FESTA Giuseppe (Researcher) Genovino Cinzia (Researcher) METALLO Gerardino (Researcher) TORTORA DEBORA (Researcher) |