Pontecagnano: l’abitato etrusco-sannitico

Attività Pontecagnano: l’abitato etrusco-sannitico

Pontecagnano: l’abitato etrusco-sannitico

Scavi nel Parco Archeologico


Responsabile scientifico: prof. Carmine Pellegrino

Le ricerche, coordinate dalla cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica, investono un ampio settore del Parco Archeologico di Pontecagnano, nell’ambito del quale si collocano resti dell’abitato etrusco-sannitico e romano. Nell’ultimo triennio le indagini sono state concentrate all’interno di un saggio (saggio 6) che, in seguito agli ampliamenti effettuati nel corso degli anni, raggiunge le dimensioni di 20x10 m. Le operazioni di scavo e documentazione hanno interessato un asse stradale risalente all’impianto urbano tardo-arcaico che resta in un uso, con rifacimenti delle massicciate, fino almeno al III/II sec. a.C., e le aree ad esso limitrofe. Il tracciato si colloca sulla proiezione del cd. “cardo” dell’impianto di età romana di Picentia, confermando l’ipotesi che quest’ultimo ricalca almeno in parte la maglia stradale della fase etrusco-sannitica. Ugualmente confermata è la riduzione dell’abitato di Picentia a una ristretta fascia lungo il cd. “decumanus”, considerato che ai lati della strada si collocano edifici della fase etrusco-sannitica ma non di età romana.

Lo scavo ha restituito una complessa successione stratigrafica, intaccata in superficie dai lavori agricoli che hanno nei secoli interessato l’area. Una fase di occupazione di età alto medievale (VI-VII sec. d.C.) è testimoniata da un silos e da buche di palo probabilmente connesse a strutture leggere.

Quanto alla strada, il livello più recente conservato sembra collocarsi nel corso del II sec. a.C. Presenta una massicciata incoerente fatta di macerie ed è affiancata a sud-est da un ampio fossato, poi parzialmente colmato e definito lungo i margini da bassi muretti in pezzame di travertino.
Il livello sottostante della strada è ugualmente realizzato con pietrame e frammenti di laterizi e ceramica, ma presenta una superficie molto più coerente e compatta messa in opera previo rialzamento del piano con un potente strato di macerie. La risistemazione della strada, da collegare a un importante intervento di riassetto dell’area, si colloca tra la fine del III e la prima metà del II sec. a.C., rientrando dunque nella prima fase romana dell'insediamento. Il materiale utilizzato per il rialzamento è costituito da pietrame, frammenti di laterizi e ceramica connessi all’ultima fase di vita dell'insediamento etrusco-sannitico, come suggerisce in particolare il vasellame di argilla grezza e a vernice nera databile tra la fine del IV e il pieno III sec. a.C.

A questa fase sono probabilmente da riferire le evidenze sottostanti, obliterate da uno strato alluvionale fatto di livelli intercalati di limo e sabbia: si tratta, in particolare, di un edificio sul lato nord-ovest della strada, di un antistante piano pavimentato e di un ulteriore livello stradale.

Dell’edificio erano stati individuati nel 2016 due muri ortogonali che definiscono l'angolo est di un ambiente prospicente la strada. Del muro a nord-est si conserva parte dell’alzato, realizzato in blocchi squadrati di travertino, impostati su un piano di allettamento fatto di ghiaia; a sud-est, lungo la strada, si conserva il cavo di spoglio della struttura, riempito da scarichi di pietrame di travertino, frammenti di laterizi e ceramica.

Lungo la fronte sud-est dell’edificio si colloca il piano pavimentato in ghiaia, oltre il quale corre la massicciata stradale di questa fase. Un allineamento di grandi ciottoli allungati definisce il margine della strada rispetto al piano pavimentato in ghiaia, raccordando le diverse quote dei due piani. La strada, infatti, si colloca a una quota leggermente più bassa rispetto al piano pavimentato in ghiaia: è realizzata con ciottoli, ghiaia, più radi frustuli e frammenti di laterizi e ceramica, con una superficie consolidata dall’uso e incisa da solchi carrai.

In una fase precedente, non ancora indagata, è da collocare un ulteriore edificio, del qual sono stati messi in luce il muro che corre lungo il margine nord-ovest della strada, in posizione più arretrata rispetto alla struttura successiva, e un muro ortogonale che lo divide in due ambienti.

Bibliografia:
Pellegrino C., ‘Pontecagnano (SA), Parco Archeologico 2016’, in Fasti on line 2016; Pellegrino C., ‘Pontecagnano (SA), Parco Archeologico 2015’, in Fasti on line 2015; Pellegrino C. - Rossi A., Pontecagnano I.1. Città e campagna nell’Agro Picentino. (Gli scavi dell’autostrada 2001-2006), Fisciano 2011.

Componenti del gruppo di ricerca:

Antonella Massanova (stratigrafia e documentazione); Valeria Petta (responsabile e coordinatrice dei saggi); Chiara D’Amico (analisi e studio di materiali)

Periodo della missione e orari di lavoro: 1-26 settembre 2025; ore 8:00-12:30/13:00-16:00
Turni di scavo: 1) 1-12 settembre; 2) 15-26 settembre
Posti disponibili: 15 per turno; lo scavo è aperto anche agli studenti dei corsi di laurea triennale e magistrale in archeologia
Alloggio incluso: sono disponibili 10 posti letto per turno presso la foresteria del circolo locale di Legambiente
Vitto incluso: l’alloggio è provvisto di cucina attrezzata
Ulteriori richieste: indispensabili certificato di vaccinazione antitetanica in corso di validità (validità decennale); certificato medico di idoneità allo scavo (annuale); certificato del Corso sulla sicurezza nei cantieri (validità 5 anni).
Attrezzatura e presidi di sicurezza personale necessari: calzature da cantiere; eventuali attrezzi da scavo personali.
Prenotazione: inviare richiesta tramite email entro il 10 agosto alla dott.ssa Valeria Petta: vpetta@unisa.it

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