Attività | Cuma
Attività Cuma
Responsabile scientifico: prof. Matteo D'Acunto
La ricerca affronta in maniera sistematica lo studio dell’abitato greco-romano di Cuma. Le indagini sul terreno si concentrano dal 2007 sullo scavo in estensione e su saggi di approfondimento stratigrafico del settore della parte bassa del sito antico, compreso tra le Terme del Foro e le mura settentrionali.
I saggi di approfondimento hanno portato alla luce contesti del villaggio pre-ellenico: evidenze abitative della Tarda Età del Bronzo (ca. 1300-1000 a.C.); settori della necropoli e dell’abitato della Prima Età del Ferro (1000-750 a.C.). Per quest’ultima fase, in particolare, le recenti campagne di scavo hanno messo in luce un contesto abitativo identificabile con l’interno di una capanna del secondo quarto dell’VIII sec. a.C.: essa documenta una intensa frequentazione pre-coloniale da parte di mercanti euboici del villaggio indigeno.
Successivamente, sono testimoniati i primi livelli di occupazione dell’apoikia euboica, che si sostituisce nello stesso sito al villaggio indigeno (750-720 a.C.). Una occupazione più intensiva dell’area da parte dell’apoikia è documentata da abitazioni databili alla fase immediatamente seguente (720-700 a.C.).
Una svolta nello sviluppo dell’abitato coloniale è rappresentata dal momento dell’impianto urbano. Quest’ultimo, grazie ai sondaggi stratigrafici condotti sui piani di calpestio degli assi stradali, risulta essere stabilito agli inizi del VII sec. a.C. e rispettato nei suoi allineamenti per tutta la vita della città, almeno in questo settore. Il sistema stradale della città, nel quartiere compreso tra il Foro e le mura settentrionali in prossimità della Porta Mediana, è costituito da plateiai Nord-Sud e stenopoi Est-Ovest parzialmente irregolari: questi assi viari si adattano alla geomorfologia dell’area, sfruttando razionalmente le pendenze per lo smaltimento delle acque reflue. Tale urbanistica, per la cronologia dell’impianto in età alto-arcaica e per il sistema viario parzialmente irregolare, può essere confrontata con altri casi di ambito coloniale, a partire da quello più noto di Megara Hyblaea.
Lo scavo dell’interno dell’isolato a Nord delle Terme del Foro ha portato alla luce un palinsesto delle abitazioni di età greca, campana e romana, dalla seconda metà dell’VIII sec. a.C. fino al III-IV sec. d.C. Si seguono le profonde trasformazioni nelle planimetrie delle abitazioni fino ad età romana: il settore meridionale dell’isolato è occupato da età tardo-repubblicana (I sec. a.C.) da un grande peristilio relativo ad una domus; quello settentrionale, agli inizi del II sec. d.C., si organizza attorno ad una corte centrale con vasca, sviluppando strutture abitative disposte su più livelli. Sull’asse stradale principale Nord-Sud affacciano gli ingressi alle abitazioni e le botteghe, subendo numerose trasformazioni planimetriche e funzionali nel corso della lunga vita del quartiere.
Quest’ultimo è solo parzialmente occupato in epoca tardo-antica, tra il IV e il VI sec. d.C., in concomitanza con un momento di crisi della città bassa e in generale di tutto l’insediamento di Cuma.
Bibliografia:
M. D’Acunto, ‘Cumae in Campania during the Seventh Century BC’, in X. Charalambidou – C. Morgan (eds.), Interpreting the Seventh Century BC: Tradition and Innovation, Proceedings of the International Conference held at the British School at Athens (9th-11th December 2011), Oxford 2017, pp. 293-329. M. D’Acunto, ‘Cuma: i sistemi di regimentazione delle acque di epoca arcaica, la pianificazione urbana e la tirannide di Aristodemo’, in E. Bianchi – M. D’Acunto (eds.), Opere di regimentazione delle acque in età arcaica. Roma, Grecia e Magna Grecia, Etruria e mondo italico, Roma 2020, pp. 255-324. M. D’Acunto, ‘Abitare a Cuma: nuovi dati sull’urbanistica e sull’edilizia domestica di età alto-arcaica e arcaica’, in Pesando – Zuchtriegel 2020, Pisa 2020, pp. 37-54.
Componenti del gruppo di ricerca:
Martina D’Onofrio, Chiara Improta, Francesco Nitti (responsabili di saggio); Cristiana Merluzzo (responsabile del magazzino)