BatteriaAFaseQuantistica@UNISA

Realizzata la prima batteria a fase quantistica



La tensione che produce corrente è generata non attraverso un effetto chimico, ma sfruttando le proprietà dei materiali superconduttori.

In una batteria convenzionale, come la pila di Volta, l’energia chimica è trasformata in voltaggio per alimentare un circuito elettrico.

L’avvento delle tecnologie quantistiche ha portato alla ribalta l’uso di materiali superconduttivi per realizzare componenti circuitali.

Sfruttando l’effetto Josephson e le proprietà magnetiche dei materiali, è stata realizzata la prima “batteria” che utilizza la fase quantistica e non le proprietà chimiche.

Essa consiste in un nanofilo di Arseniuro di Indio (InAs) drogato di tipo “n” che forma il nucleo di base della batteria (la pila) ed elettrodi superconduttivi di Alluminio come poli. Infine, un campo magnetico esterno funge da interruttore e permette di “caricare” la batteria. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Nanotechnology.

Questo importante traguardo è stato ottenuto nell’ambito della convenzione sottoscritta dal DF ed il NEST di Pisa per l’attività sperimentale connessa alla tesi di laurea magistrale della Dr.ssa Ofelia Durante, con i contributi del Dr. Claudio Guarcello e della prof.ssa Roberta Citro. Il lavoro si inquadra nelle attività di ricerca in superconduttività ed in fisica dello stato solido sviluppate dal DF e sono il risultato della collaborazione tra il DF, diretto dal prof. Salvatore De Pasquale, ed i gruppi di Francesco Giazotto (Laboratorio NEST, Pisa) e di Sebastian Bergeret (Centro di Fisica dei Materiali CFM, San Sebastian, Paesi Baschi).