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FUNZIONE GIURISDIZIONALE - FUNZIONE ARBITRALE. SVOLGIMENTO STORICO E COMPARATISTICO DELL'IUDICIUM E DELL'ARBITRIUM.

Il progetto di ricerca si propone di illustrare il senso profondo della dicotomia iudicium - arbitrium.Momento sorgivo le XII Tavole (metà del V sec. a.C.) che introdussero una legis actio per iudicis (arbitrive) postulationem (Gai 4.17a) onde chiedere la presenza di un giudice, verosimilmente, la presenza di un arbitro ai fini dell’accertamento del diritto soggettivo da svolgersi, ineditamente, in modo ‘laico’, ‘razionale’, ‘fondato su prove’. Secoli dopo Cicerone ricorderà che le XII Tavole non solo introdussero l’agere per la richiesta dell’arbiter per la soddisfazione dei crediti da sponsio, ma per le controversie sui confini (actio finium regundorum) e per la divisione dell’eredità (actio familiae erciscundae). Sovviene un pensiero che attiene alla Weltanschauung, alle logiche complessive. Il conflitto giuridico ha il suo inizio in una circostanza originaria, e in una difficoltà originaria, quando l’assetto ‘sostanziale’ del diritto - il piano degli istituti e delle regole - non opera, o non riesce a operare, secondo le aspettative non restituendo, nella immediatezza, risposte esaurienti, di modo che il soggetto che avanza la postulatio, in mancanza di adeguata soddisfazione, non solo non desiste dalla pretesa ma promuove il conflitto giuridico. Si tratti di procedimento giudiziale, si tratti di procedimento arbitrale, la vicenda conflittuale comunque è rappresentabile secondo una successione di azioni strategicamente orientate provviste di un certo grado di collegamento tattico: appunto, il procedimento.