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USO E VALORE NELLA SOCIETÀ  IPERMODERNA

E' noto che, in una società umana, ogni genere di scambio presuppone una cornice istituzionale: occorre una lingua perché vi sia comunicazione, una moneta o un suo equivalente perché vi sia un mercato, un'autorità riconosciuta perché vi sia diritto. La difficoltà di base, rilevata nella tradizione filosofica fin da Aristotele, è che questo presupposto è a sua volta di natura convenzionale e sembra quindi richiedere scambio, accordo e comunicazione, in un processo circolare che rischia di degenerare nel paradosso e nel conflitto. Salvo rare eccezioni, le teorie moderne hanno in genere neutralizzato questa difficoltà chiamando in causa un fondamento esterno, sostanziale (e quasi-naturale) della comunicazione: il lavoro o l'utilità in ambito economico, la sovranità statale nel diritto, l'ipotetica attitudine innata alla comunicazione nelle teorie linguistiche. Oggi però questo modello analitico appare contraddetto tanto dalle ricerche più avanzate nei vari settori delle scienze umane, quanto dalla realtà effettiva dei processi sociali ipermoderni, che presentano un tasso di riflessività interna evidente, crescente e virtualmente esplosivo. Appare così sempre più evidente, nei diversi settori delle scienze umane, che il processo di genesi delle convenzioni sociali non può essere ricostruito se non a partire dalle attitudini ricorsive che innervano la comunicazione. Occorre insomma riconoscere che la "cornice" dello scambio comunicativo non è mai un presupposto dato una volta per tutte, ma è costruito e rigenerato costantemente proprio all'interno dello scambio stesso. Resta solo da aggiungere che, nel passato recente, questa circolarità è stata a volte apertamente tematizzata in testi che rivestono tuttora un valore fondativo per le diverse discipline (Saussure, Durkheim, Keynes), per quanto lo sviluppo ulteriore abbia regolarmente portato a rimuovere il problema. Il nostro progetto è di fornire una cornice concettuale unitaria alle ricerche che oggi, nelle diverse discipline, affrontano di petto questo problema, richiamandoci, ove occorra, tanto a questa eredità parzialmente rimossa quanto alle intuizioni speculative sulla circolarità riflessiva dello "spirito" maturate nella tradizione filosofica da Hegel a Nietzsche. La polarità di "uso" e "valore" dovrebbe infine chiarire l'ambivalenza interna dei processi di genesi delle istituzioni, per ritrovarne la logica nei fenomeni contemporanei di crisi e di "disagio nella civiltà".Connettere questa cornice speculativa con l'efficacia empirica delle teorie contemporanee richiede, logicamente, un attento lavoro transdisciplinare, che si muova con competenza in settori di ricerca tradizionalmente estranei l'uno all'altro. Il gruppo di ricerca ha perciò già costruito, in questo ultimo biennio, una rete di rapporti con autori e ricercatori attivi in diversi settori e ugualmente interessati a un confronto, tanto in Italia quanto all'estero. Il "Laboratorio di studi e ricerche sulla natura umana", fondato recentemente presso il DISUFF della nostra Università, dovrebbe costituire la cornice istituzionale per questa attività di ricerca interdisciplinare. Il programma, nel prossimo biennio, è di rafforzare questa rete, organizzando incontri seminariali regolari sui temi della ricerca (in dialogo diretto con altre istituzioni di ricerca in Italia e all'estero) e avvalendosi degli strumenti di diffusione in rete per consentire un'immediata diffusione dei risultati. L'intenzione è di realizzare in tempi brevi una pubblicazione collettiva sui risultati raggiunti, che andrà tradotta nelle principali lingue veicolanti. Nello stesso tempo i singoli membri del gruppo svilupperanno, in pubblicazioni individuali, i punti del programma di ricerca che toccano più direttamente il campo di competenza di ciascuno. Per queste ragioni si richiede un contributo necessario al finanziamento delle missioni di studio, all'organizzazione di seminari e alla pubblicazioni dei prodotti della ricerca.