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LA SOCIOLOGIA COSMOPOLITA TRA PASSATO E PRESENTE.

Intento di questo progetto è mostrare sia la bontà dell'approccio cosmopolita alla lettura dei fenomeni globali sia illustrare la debolezza di quella posizione che vuole il pensiero dei classici della sociologia 'non' abbastanza cosmopolita e non adatto all'analisi del tempo presente. In particolare, noi rivolgiamo la nostra attenzione sia alla reiterata accusa di “nazionalismo metodologico” indirizzata al canone classico della disciplina che alla condanna rivolta ai padri fondatori della disciplina di aver colpevolmente trascurato il cosmopolitismo. La nostra tesi è che nei classici si possano ritracciare elementi di una sociologia del cosmopolitismo, per quanto articolato in tre diverse forme: cosmopolitismo liberale (Tonnies e Marx), cosmopolitismo patriottico o nazionale (Durkheim e Michels) e cosmopolitismo relazionale (Simmel e Weber). Ciò non significa che non si debbano rivedere molte delle categorie classiche alla luce della nuova realtà. Vuol dire soltanto che questa rivisitazione deve avvenire – come hanno detto altri prima di noi - dentro e non al di là di questa tradizione intellettuale. Noi riteniamo che non ci sia bisogno di ripensare le cornici teoriche messe a punto dai padri fondatori della disciplina ma solo di una rilettura attenta della loro opera. Dalla verifica di queste tesi, il nostro intento è poi illustrare la loro utilità per l'analisi della società contemporanea, provando quindi ad elaborare una connessione tra passato e presente della produzione cosmopolita dei sociologi.L'originalità del progetto risiede sia nella promozione di un tipo di approccio alla ricerca nuovo sui processi inter- e sovra-nazionali - che supera le vecchie impostazioni 'funzionaliste' e 'realiste', queste si da noi considerate inefficaci - sia nella rivalutazione di un armamentario concettuale non ritenuto affatto obsoleto e inutile, ma assai proficuo per l'analisi del tempo presente.