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PRINCIPIO DI BILATERALITÀ , CHIESA CATTOLICA E BENI CULTURALI DI INTERESSE RELIGIOSO

Sarà innanzi tutto esaminata la portata innovativa delle norme di principio che nell’Accordo del 1984 hanno impresso una diversa configurazione al diritto della Chiesa cattolica di collaborare con le competenti autorità civili nelle fasi procedurali di applicazione della normativa italiana unilaterale di tutela dei beni culturali. Norme di principio che, in particolare, ampliano l’oggetto della contrattazione (esigenze di carattere religioso e non più strettamente cultuale) e raggio di azione della normativa di tutela dei beni culturali di interesse religioso (salvaguardia, valorizzazione e godimento) da applicarsi sulla base delle disposizioni, a carattere generale, concordate fra le parti. La normativa concordataria di principio, poi, dovrà essere messa a confronto con l’impegno costituzionale della Repubblica a tutelare il patrimonio storico e artistico della Nazione (art. 9 Cost.), il riparto di competenza fra Stato e Regioni definito dall’art. 117 Cost., e la normativa statuale e regionale unilaterale e sub concordatari a.In sede conclusiva, si procederà ad una valutazione dei processi evolutivi che il dato normativo riconfigurato ha contribuito a imprimere alla modalità di funzionamento del principio di bilateralità (ex art. 7, co. 2 Cost.) nell’assetto politico-istituzionale dello Stato democratico-pluralistico, al fine di commisurarne gli esiti alla ispirazione laica dell’ordinamento costituzionale.