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FILOSOFIE DELL'ABITARE. HEIDEGGER, BENJAMIN, FREUD
Si è soliti considerare Heidegger all'origine di un ripensamento radicale dell'abitare nella cultura filosofica e architettonica del 900. Da "Essere tempo" (1927), dove il senso stesso dell'essere-nel-mondo è descritto come "abitare", a "Costruire abitare pensare" (1951), testo fondamentale per la teoria dell'architettura, Heidegger elabora una concezione dell'abitare quale radicamento in un luogo, a partire dal quale si si istituisce il senso stesso dell'essere per una comunità.La ricerca si propone in una prima fase la verifica di un'ipotesi avanzata da Derrida nell'ambito del suo lavoro dedicato alla'rchitettura (cfr. J. Derrida, "Adesso l'architettura", 2008): la filosofia dell'abitare proposta da Heidegger in "Costruire abitare pensare" non costituirebbe il tentativo di risalire ad un senso dell'abitare più originario di quello elaborato nell'ambito della metafisica a partire da Platone, quanto piuttosto la sua semplice ripetizione. Si tratterà di mostrare nella concezione heideggeriana, che si vorrebbe anti-metafisica, la resistenza di questa matrice metafisica, che imporrebbe un senso dell'abitare inteso quale radicamento identitiario, fissazione stabile e permanente dell'identità dell'uomo (e della comunità) in un luogo, dal quale consegue una concezione dell'abitare come chiusura dello spazio rispetto all'alterità in generale e all'altro uomo (lo straniero, il diverso, il nomade...) in particolare, le cui nefaste conseguenza pratiche sono fin troppo evidenti per dover essere menzionate.In vista di un'altra concezione ed esperienza dell'abitare, che Derrida si è limitato ad auspicare, nella seconda parte della ricerca intendiamo rilevare la possibilità di una differente concezione dell'abitare in due autori contemporanei (almeno per una certa fase dei rispettivi percorsi) di Heidegger: Walter Benjamin e Sigmund Freud. Sia Heidegger che Benjamin conoscevano l'opera di Freud. Benjamin certamente quella di Heidegger e quella di Husserl, maestro di quest'ultimo.Benjamin ha dedicato riflessioni importanti all'abitare, anche dal punto di vista dell'architettura, a cominciare almeno da "Esperienza e povertà" (1933), fino alla sua ultima opera, rimasta incompiuta "Parigi capitale del XIX secolo" (1927-1939). Benjamin, fortemente influenzato dal clima tra le due guerre, individua e descrive i tratti salienti dell'abitare borghese nel XIX secolo; vi riconosce il ritorno di un fantasma arcaico ed allo stesso tempo la matrice ed il supporto della concezione borghese prima e liberale poi della soggettività, intesa quale identità autonoma e autosufficiente, chiusa in se stessa, indipendente da altro e dagli altri. Si tratterà di mostrare come questa interpretazione conduca Benjamin ad interessarsi del modernismo architettonico (Scherbaart, Taut, Le Corbousier, Mies Van der Rohe, Gideon) in vista di una formulazione alternativa dell'abitare. Per questa parte della ricerca è previsto un periodo di permanenza presso il "Benjamin-Archive" di Berlino. La psicanalisi di Freud fa ampio uso di metafore spaziali relativamente ai rapporti tra conscio, preconsncio e inconscio ed all'analisi dei differenti percorsi che è possibile seguire dall'uno all'altro. Ma la nostra analisi sarà rivolta in particolare a "il Perturbante"(1919). In questo saggio Freud individua das Unheimlich, il perturbante all'origine delle nevrosi, in un'esperienza traumatica relativa a ciò che ci è più familiare (heimlich). La parola "Heim" a a che fare con "patria", "casa", famiglia", "unheimlich" può significare anche casa infestata da spettri. Il più familiare, il supporto stesso della nostra identità, sarebbe dunque all'origine delle nevrosi. Secondo le due prosepttive aperte da Freud e Benjamin intendiamo elaborare un'esperienza dell'abitare libera dal fantasma dell'identità autonoma e autosufficiente, chiusa in se stessa, fissata all'origine e aperta all'alterità riconosciuta quale sua irriducibile condizione di possibilità.
Department | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Principal Investigator | VITALE Francesco | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 1.550,00 euro | |
Project duration | 11 December 2013 - 11 December 2015 | |
Proroga | 10 dicembre 2016 | |
Research Team | VITALE Francesco (Project Coordinator) |