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IL NUOVO PRINCIPIO COSTITUZIONALE DELL'EQUILIBRIO FINANZIARIO E SUE RIPERCUSSIONI SUI CONTI PUBBLICI

IL BILANCIO DELLO STATO NON COSTITUISCE PIU' IL BARICENTRO DELLA FINANZA PUBBLICA E, NEL NUOVO ASSETTO DI STATO DI TIPO FEDERALISTICO, E' DESTINATO A PERDERE ULTERIORE PESO RISPETTO AL CONTO CONSOLIDATO DELLA P.A., AGGREGATO ECONOMICO DECISIVO SU CUI VA MISURATA L'OSSERVANZA DEI PARAMETRI EUROPEI. ALTRO ELEMENTO DI CRITICITA' CONSISTE NELLA MANCATA ARMONIZZAZIONE DEI VARI BILANCI PUBBLICI IN ASSENZA DI UNA DISCIPLINA GENERALE ED ORGANICA, AGGRAVATO DAL FATTO CHE NEL SETTORE PUBBLICO PERMANE LA DISTINZIONE TRA ENTI CHE CONTINUANO AD USARE IN VIA PREVALENTE LA CONTABILITA' FINANZIARIA ED ENTI CHE ASEGUONO LA CONTABILITA' ECONOMICA. IL RISANAMENTO DEI CONTI PUBBLICI ATTRAVERSO LA IMPOSIZIONE DELLA REGOLA DELL'EQUILIBRIO FINANZIARIO, QUINDI, SI INCROCIA CON LA NECESSARIA RIFORMA DELLE MODALITA' ORGANIZZATIVE E STRUTTURALI DEI BILANCI; E PERTANTO VIENE DA CHIEDERSI - RAPPRESENTANDO QUESTO IL PRINCIPALE INTERROGATIVO A CUI QUESTA RICERCA CERCHERA' DI DARE RISPOSTA - SE SIA SUFFICIENTE CONTEMPLARE UN BILANCIAMENTO TRA ENTRATE E SPESE PER CONTRASTARE IL CONTINUO "SALDO NETTO DA FINANZIARE", DETERMINATO NEL PREGRESSO DA UNA INCOERENTE MEDIAZIONE POLITICA FRA RISORSE SCARSE E DOMANDA DI INTERVENTO PUBBLICO ILLIMITATA LA QUALE, CONTRARIAMENTE ALLA CONCEZIONE KEYNESIANA, HA DATO LUOGO FINORA AD UN DEBITO PUBBLICO DI TALE ENTITA' DA COSTRINGERE ORA AD IMPORRE MANOVRE DIFFICILI DA ACCETTARE PER I CITTADINI, MA NECESSARIE PER CONSEGUIRE L'ADESIONE AL FISCAL COMPACT E ALL'ORDINAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA.