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STUDIO DELLO SVUOTAMENTO GASTRICO IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A SLEEVE GASTRECTOMY PRIMA E DOPO L¿INTERVENTO

La gastrectomia verticale (sleeve gastrectomy, SG) è diventata negli ultimi anni una procedura di chirurgia bariatrica. Poco si conosce del meccanismo d’azione e delle modalità di mantenimento del calo ponderale; tra i meccanismi d’azione proposti, quello correlato all’abolizione della secrezione di grelina (a seguito della resezione del fondo) e l’effetto restrittivo puro dato dalla resezione gastrica, sono i più riconosciuti dai diversi autori; ancora discusso è l’effetto dell’intervento sul transito attraverso il tubulo gastrico, che risulterebbe accelerato, determinando un riequilibrio neurormonale e, conseguentemente, un precoce senso di sazietà. D’altra parte, poco chiaro è anche l’effetto della motilità gastrica sul senso di sazietà e, quindi, sull’introito alimentare. Pochi autori hanno approfondito l’effetto sulla motilità della SG: la quasi totalità ha utilizzato la misurazione scintigrafica del pasto marcato (solido o semisolido), che da alcuni anni è considerata la metodica di scelta per lo studio del transito esofago-gastrico. Tale valutazione, resa il più possibile oggettiva dal pasto standard e dalle acquisizioni seriata con gamma-camera, determina eventuali modifiche indotte dalla nuova anatomia dopo l’intervento. In letteratura, le valutazioni sono limitate dalla mancanza di uno studio preoperatorio del transito, dall’assenza di popolazioni controllo e da differenti tempi di analisi rispetto all’intervento.Il nostro studio, si propone di valutare prospetticamente l’effetto sullo svuotamento gastrico indotto dalla SG, confrontando i tempi di transito prima e dopo l’intervento e rispetto ad una popolazione controllo. Lo studio prende in considerazione tutti i pazienti che hanno effettuato una valutazione dei tempi di transito esofago-gastrico prima dell’intervento, perché possano essere rivalutati dopo la procedura e confrontati con una popolazione di controllo.