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LA STORIA E LA GEOGRAFIA DELL'ARTE ITALIANA NELL'EPOCA DELLA COSTRUZIONE DELLE IDENTITA' NAZIONALI EUROPEE (1870-1930)
Tra XIX e XX secolo,in Europa la competizione tra le nazioni si è giocata sul piano geopolitico e su quello della produzione simbolica, affidata, in primo luogo, alla definizione di specifici caratteri artistici nazionali.La ricerca intende ricostruire il dibattito della storiografia artistica europea intorno al Rinascimento italiano, scelto come test-case della dimensione politica, sociale e culturale del discorso sull'arte (e sul patrimonio) tra il 1870 e il 1930.La nozione di patrimonio è essenziale per l'istruzione delle 'imagined communities' iscritte nello spazio e nel tempo da cui deriva la nazione moderna(Anderson,Hobsbawn). In Europa, la nazione è il risultato di un processo storico collettivo, maturato, tra regionalismo, patriottismo militante e transnazionalismo, e si istruisce in un modello comune articolato in elementi specifici ed individualizzanti: il mito della fondazione, la lingua, gli eroi, la tradizione, i monumenti (Thiesse). Così, all'istituzionalizzazione politica della nazione come stato nazionale,corrisponde una politica di istituzionalizzazione della storia dell'arte nelle università, negli enti di tutela, nei musei (Dilly, Poulot, Recht, Sheehan). Ai metodi e alle pratiche della disciplina è affidata la definizione di mappe del tempo e dello spazio della nazione (Castelnuovo,Pomian,Da Costa Kaufmann,Grafton). Ed è l'arte antica - come testimonianza delle origini - ad essere oggetto del più rilevante investimento identitario, come dimostra il dibattito sul Gotico, sui Primitivi e sul Rinascimento in Francia e in Germania (Wölfflin,Worringer,Mâle e Focillon), e in Inghilterra, il dibattito sulla 'inglesità' dell'arte inglese (Ruskin, Fry, Pevsner). Il Rinascimento italiano rappresenta il canone universale (e universalizzante) intorno a cui si struttura l'asse nord-sud della cultura europea, il sud come luogo della nascita, della maturità e della decadenza della perfezione formale, e si costruisce lo scarto dell'identità e dell'alterità, del genio nazionale e delle influenze esogene (Passini).Esemplari sono le intenzioni programmatiche di alcune celebri mostre, cfr.Holbein e Raffaello a Dresda,1871; il centenario di Michelangelo,1875; il centenario di Raffaello,1883; la scuola ferrarese del Rinascimento,Londra 1894;Rembrandt, Amsterdam 1898; i primitivi fiamminghi,Bruges 1902; primitivi francesi, Parigi, primitivi senesi, Siena e Londra, primitivi tedeschi, Colonia, tutte 1904; arte italiana, Londra, 1930 e Parigi,1935 (Haskell). Dal punto di vista metodologico, il tema è stimolante: se lo statuto della storia dell'arte, infatti, è messo in crisi dalle implicazioni culturali della globalizzazione(J.Elkins, Is History of Art Global?,2006) e il dibattito si accende intorno ai caratteri di un linguaggio disciplinare comune e alle sue conseguenze storiche, politiche, linguistiche ed economiche, (cfr.World Art History)) l'analisi delle storiografie europee sul Rinascimento italiano e della loro messa in scena per le esposizioni o le celebrazioni per gli antichi maestri nell'epoca della costruzione delle identità nazionali, consente di esplorare le possibilità e le ramificazioni della storia dell'arte come "a horizontal historical landscape of multiple histories".Permette di provare la nozione di 'entangled histories', con cui, nella prospettiva degli studi culturali, si definiscono i discorsi sull'arte, le storie e le storiografie che intrecciano la storia sociale degli oggetti (Appaduraj) o la loro biografia culturale (Kopytoff), con le istituzioni, gli individui, i gruppi, e le presentazioni o le rappresentazioni dell'identità. Questa prospettiva critica è al centro di recenti,fortunate (e problematiche) 'storie' dell'arte (N.MacGregor’s A History of the World in 100 Objects,2010; J.Bell,Mirror of the World, 2007)e invita alla riflessione sulla struttura e la cronologia del discorso sull'arte e sulla storia dell'arte come cronotopologia: questo ll'aspetto originale della ricerca che si propone.
Department | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Principal Investigator | TROTTA Antonella | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 1.520,00 euro | |
Project duration | 7 November 2014 - 6 November 2016 | |
Proroga | 7 novembre 2017 | |
Research Team | TROTTA Antonella (Project Coordinator) |