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Research Funded Projects

MULTILINGUISMO E TRADUZIONE COME OGGETTO DI RAPPRESENTAZIONE: STRATEGIE DI RESA NELLA TRADUZIONE AUDIOVISIVA E APPLICAZIONI PER L'APPRENDIMENTO LINGUISTICO.

Nell’era della globalizzazione la traduzione rappresenta un processo centrale e necessario affinché si realizzi uno scambio efficace tra individui. La complessità del processo di traduzione diventa evidente quando lo si considera come momento di trasformazione piuttosto che di ricreazione più o meno fedele di un originale. In maniera simile il concetto di globalizzazione va ben oltre l’accezione negativa di mera riproduzione di similarità, presentandosi come una realtà poliedrica che, se da un lato sembrerebbe spingere verso l’omologazione, dall’altro implica la differenziazione, il contatto, lo scambio e quindi la traduzione. Cronin (2003) parla di globalizzazione come traduzione, rilevandone però un paradosso fondamentale. “We are now in an age where we are spending more time than ever before pointing up the intrinsic complexities of translations but we have less and less time to make that complexity a textual reality.” (2003: 121) Pertanto, se da un lato la traduzione ha conquistato una indiscutibile centralità teorica e accademica, le esigenze del mercato, dominate da restrizioni economiche e temporali, tendono a mantenere in vita la dibattuta esigenza di semplicità e trasparenza, ponendo l’accento sulle qualità di omogeneizzazione del prodotto di arrivo, piuttosto che rendere conto della complessità del processo stesso. A questo rischio viene opposta una contro tendenza che attribuisce visibilità al traduttore e valore socioculturale alla sua opera di mediazione che diventa spesso oggetto di rappresentazione e quindi di riflessione in particolare in film multilingue, come Lost in Translation (Coppola, 2003) Babel (Iñárritu, 2006) e così via, in cui la traduzione occupa il centro della scena, come complesso oggetto di rappresentazione di un evento culturale (Delabastita and Grutman, 2005). Muovendo da considerazioni generali sulla globalizzazione, la ricerca intende analizzare le strategie di traduzione adottate nel doppiaggio e nei sottotitoli di prodotti multilingue e multiculturali, evidenziandone i processi di resistenza a standardizzazione e normalizzazione. Traduttori ed interpreti diventano i protagonisti di fiction e film, come rappresentanti del conflitto dell’era globale espresso attraverso multilinguismo e concetti come de-territorializzazione (Deleuze e Guattari, 1980) e ibridizzazione. Che cosa accade di questa centralità nella traduzione audiovisiva di doppiaggio e sottotitoli? Secondo quali strategie queste forme traduttive riescono a riprodurre il messaggio multilingue districandosi tra le opposte tendenze di domestication e foreignization? Come evidenziato da Delabastita e Grutman (2005), il termine multilinguismo non implica unicamente il contatto tra lingue straniere, ma si riferisce anche all’uso di varietà linguistiche, dialettali, di slang, ecc., che rivelano all’interno della lingua una naturale forza centrifuga di resistenza all’omogeneizzazione. L’atto del traduttore che in maniera consapevole omogenizza e cancella tracce di multilinguismo nel testo di arrivo comporta implicazioni importanti e apre a considerazioni di etica della traduzione e di censura linguistica sia rispetto al testo di partenza sia a quello di arrivo. Parlare di 'fictional turn' nei Translation Studies rende conto in maniera chiara della situazione attuale, secondo Delabastica e Grutman (2005), e rappresenta un segno evidente della centralità e della maggiore consapevolezza del ruolo della traduzione.Inoltre la ricerca intende analizzare le possibili applicazioni della traduzione audiovisiva come strumento di apprendimento linguistico, attraverso l’analisi di doppiaggio e sottotitoli di film multilingue in quanto fonte di riflessione e come stimolo alla comprensione delle complesse implicazioni legate al contatto e alla mediazione linguistica e culturale. Ai fini della ricerca verrà creato un corpus grazie all’utilizzo del software WordSmithTools 5.0.Si prevede la partecipazione a convegni nazionali e internazionali.

DepartmentDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
FundingUniversity funds
FundersUniversità  degli Studi di SALERNO
Cost1.600,00 euro
Project duration7 November 2014 - 6 November 2016
Research TeamDE MEO Mariagrazia (Project Coordinator)
BARONE Linda (Researcher)