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FORME E STRATEGIE DI SOFT POWER NEL SISTEMA INTERNAZIONALE DEL TERZO MILLENNIO

L’analisi del complesso degli istituti e dei codici di comportamento che attualmente si riconoscono nel soft power costituisce una delle tematiche più idonee a riorganizzare l’esperienza delle relazioni internazionali del terzo millennio secondo nuovi modelli interpretativi in grado di cogliere gli strumenti adottati per regolare i rapporti tra i vari soggetti mediante una nuova gestione socio-politica ed economico-sociale volta alla pace universale quale obiettivo da inserire in un corretto processo di globalizzazione. Sulla base della bibliografia esistente sul tema, la ricerca proposta mira a ricostruire, oltre al caso statunitense con riferimento alle presidenze di Obama, quello dell’Europa, la cui storia è stata scandita da conflitti e integrazioni grazie alla costante circolazione delle idee, a reiterati scambi commerciali, a costanti flussi di popolazione quali elementi tendenti a consolidare i requisiti di una civiltà sensibile agli strumenti del soft power, aperta agli altri grazie alla sua manifestata disponibilità ad assimilare esperienze culturali non esclusive. In secondo luogo, la ricerca intende evidenziare l’uso del soft power da parte di altri attori quali la Cina, che in politica estera continua ad esercitare una presenza non aggressiva, ma diffusa e profonda nel mondo, come dimostrano le relazioni instaurate con i paesi dell’Africa nera, l’India o la Russia di Putin, il quale a sua volta, ha ribadito una politica di potere blando da affiancare ai tradizionali metodi diplomatici. A tal fine, la ricerca si propone preliminarmente la ricognizione e la schedatura delle fonti edite e di quelle inedite sul tema in questione e, in seguito, l’analisi sistematica dei risultati sulla base di una periodizzazione interna al quindicennio considerato in fasi di volta in volta individuabili come momenti storicamente compiuti.