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EDIFICI ED EDILIZIA DI CULTO TRA GOVERNO DEL TERRITORIO, LIBERTA' DI CULTO, IDENTITA' CULTURALE E RELIGIOSA: RECENTI SVILUPPI, NORMATIVI E GIURISPRUDENZIALI, E PROSPETTIVE EVOLUTIVE E DI RIFORMA

La ricerca intende valorizzare i nessi sistemici del tema indagato, altresi' cogliendone i profili innovativi e di maggiore criticita' per come emergenti sul piano della prassi applicativa e della interpretazione giurisprudenziale e pertanto: a) in una prima fase, l’attenzione sara' rivolta alla ricostruzione del quadro di legalita' costituzionale (ampiamente inteso, comprensivo quindi dei livelli in senso lato comunitario e convenzionale) che funge, ad un tempo, da punto di riferimento ineludibile del bilanciamento tra governo del territorio e esigenze cultuali e religiose e ragione giustificatrice di una disciplina di tutela dell’edificio di culto. Vi trovera' spazio, in particolare, la valorizzazione delle conseguenze connesse ad una lettura evolutiva del diritto alla liberta' di religione, che lo rende elemento in grado di supportare le sempre più significative istanze di salvaguardia e tutela promozionale delle identita' culturali e religiose, preludendo così ad una più ampia considerazione dell’oggetto di tutela, che possa in qualche modo sganciarsi dal penalizzante riferimento a quella nozione tradizionale (e stretta) di attivita' religiosa e cultuale, che dell’edificio di culto può finire con l’escludere la più ampia valenza sociale ed aggregativa. Su tali basi, a venire indagata sara' la particolare estensione – in rapporto a quel quadro di riferimento – delle aspettative giuridiche che si riconnettono al rivendicato diritto alla libera, e più ampia, disponibilita' dell’edificio di culto, in capo non solo alle Chiese e confessioni di maggiore consolidamento e seguito ma altresi' alle realtà religiose di piu' recente insediamento e comunque ampiamente minoritarie se non, allo stato, marginali; b) in una fase logica immediatamente successiva – ma secondo una scansione temporale che potrebbe anche non risultare chiaramente distinta – ci si muovera' sul piano degli applicativi, focalizzando l’attenzione sui più recenti sviluppi normativi e giurisprudenziali. Tanto secondo una duplice prospettiva di impegno, rispettivamente intesa, la prima, a dotare la ricerca dei materiali utili alla ricostruzione ed alla rivisitazione critica dell’intero sistema, nella sua articolazione tra i plurimi livelli di governo, e, la seconda, a tematizzare, monitorandone svolgimento e sbocchi ultimativi, alcune delle criticita' più recenti e significative. E così, per esemplificare, potra' risultare utile ad una più compiuta comprensione degli snodi problematici che caratterizzano l’attuale sistema normativo focalizzare l’attenzione sulla pratica sempre più frequente consistente nel ricorso a vie indirette (quali, tipicamente, le richieste di mutamento di destinazione d’uso) di riconoscimento del diritto all’esercizio del culto da parte delle confessioni religiose minoritarie e prive di intesa, che peraltro pare scontrarsi, allo stato, con una certa rigidita' della giurisprudenza amministrativa. Ma soprattutto ad attrarre l’attenzione della ricerca sara' la recente vicenda della legislazione lombarda, la quale ha in effetti assunto un valore che si può definire paradigmatico, essendo peraltro stata fatta oggetto della impugnazione governativa innanzi alla Corte Costituzionale ex art. 127 Cost..Si tratta di una vicenda che effettivamente si pone quale «crocevia tra il normativo ed il giudiziario» e dalla cui soluzione da parte del giudice costituzionale è lecito attendersi indicazioni particolarmente significative per la fase ultimativa della ricerca, più decisamente dedicata alla definizione di quella unitaria cornice sistematico-ricostruttiva, attenta alle ricadute sostanziali, che ne costituisce l’obiettivo qualificante.