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LA GENOMICA PSICOSOCIALE E THE MIND-GENE THERAPY (MBT) IN ONCOLOGIA

Il nostro gruppo internazionale e multidisciplinare, con l’obiettivo di integrare la genomica psicosociale, le conoscenze neuroscientifiche e la medicina mente-corpo ha già condotto due studi pilota (Rossi et al., 2008; Cozzolino et al., 2015), attraverso l’utilizzo della tecnologia dei DNA microarrays, per testare il nuovo protocollo terapeutico mente-gene (MGT) e verificare l’ipotesi che un’esperienza psicologica positiva orientata alla creatività possa modulare l’espressione genica nei leucociti umani.La Mind-Gene Therapy si costituisce come un modello di cura integrato e risponde all’evidenza che le malattie croniche, come il cancro, sono condizioni complesse determinate da una molteplicità di fattori. Numerosi studi hanno chiarito il ruolo della regolazione neuroendocrina dei processi fisiologici e biologici centrali per lo sviluppo del cancro, dimostrando inoltre come esperienze soggettivamente stressanti, definite dalla letteratura come fattori bio-comportamentali, possono influenzare la crescita e la progressione del tumore attraverso l’attivazione del sistema nervoso simpatico (SNS) e dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA). Sulla base di queste evidenze alcuni gruppi internazionali hanno testato anche l’ipotesi inversa, dimostrando che l’applicazione di specifici protocolli d’intervento psicosociali e di pratiche mente-corpo riescono a modificare le dinamiche di trascrizione dei leucociti nei pazienti con cancro (Antoni, 2013; Dusek, 2013) contrastando i processi che promuovono la crescita e la progressione del tumore (aumento dell’angiogenesi, migrazione e invasione, e infiammazione) e i processi di difesa del tumore (diminuzione dell’immunità cellulare), con l’obiettivo i migliorare la qualità della vita e la sopravvivenza dei pazienti con cancro.Con il fine di traslare le più recenti conoscenze e scoperte scientifiche nella pratica clinica , verrà condotto un trial clinico che consentirà di verificare la potenziale efficacia clinica di un approccio terapeutico che prende contemporaneamente in considerazione gli aspetti fisici, psicologici e genomici della malattia.In particolare, i pazienti con diagnosi di tumore solido operabile (seno, colon, polmone, etc.) verranno reclutati dopo aver completato il trattamento standard (che include chirurgia, radioterapia e chemioterapia) e nel momento in cui ha inizio il follow-up standard, secondo le linee guida internazionali. Coloro i quali accetteranno di prendere parte al trial verranno randomizzati in un gruppo di controllo che prevede di intraprendere solo la procedura standard di follow-up (gruppo A) e due gruppi sperimentali in cui vengono aggiunti al follow-up standard la consulenza psichiatrica in associazione con l'utilizzo di psicofarmaci (gruppo B), oppure la Mind-Gene Therapy (gruppo C). Quest'ultima si caratterizza come protocollo strutturato di sessioni di gruppo della durata di 90-120 minuti basato sull'utilizzo del processo creativo a quattro stadi,.dei ritmi ultradiani, del ciclo di base di riposo e attività (BRAC) e della plasticità cerebrale (Rossi, 2009) per facilitare la resilienza e lo sviluppo di risorse (Rossi et al., 2008).Tutti i pazienti saranno valutati prima e dopo il trial clinico attraverso l'utilizzo di indicatori sia psicologici e che fisiologici. La raccolta dei dati verrà effettuata in 4 momenti diversi nell'arco di un anno: prima della randomizzazione (per ottenere la baseline), a 6, 9 e 12 mesi dopo la randomizzazione.Allo stesso tempo, verrà condotta una ricerca di tipo genomico per chiarificare i meccanismi molecolari alla base dell'effetto terapeutico dell'intervento implementato. Ai pazienti saranno prelevati campioni di sangue, in momenti diversi e secondo modalità diverse in base al gruppo di appartenenza, per effettuare un'analisi dei profili trascrizionali genome wide. Lo studio genomico si propone di confermare che l'approccio terapeutico mente-corpo modula l'espressione dei geni e di identificare i suoi marcatori genomici