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REALISMO E NATURALISMO IN FILOSOFIA POLITICA
E' una raccomandazione assai diffusa fra i filosofi politici quella di seguire una dieta filosoficamente parca. Questa posizione è stata, per esempio, sostenuta dal Rawls più recente, che suggerisce, per la filosofia politica, una “strategia di evitamento” delle questioni epistemologiche e metafisiche. Questa posizione si colloca nel solco della tradizione giuspositivistica, trova il suo compimento nella dottrina contrattualista e costitusce il nucleo stesso delle varie concezioni liberali. “Disapprovo quel che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo” è, in fondo, la felice sintesi dell’idea secondo cui le regole che rendono possibile la nostra convivenza e che sono condizione della pace e dell’ordine sociale devono essere poste su basi indipendenti dai nostri conflitti L’indipendenza che questo tipo di posizioni reclama alla filosofia politica è l’indipendenza dei principi generali che governano la ragione nel suo uso pratico dalle leggi causali che governano la natura e che è compito della ragione teoretica scoprire. Questi principi sono i principi a cui ciascuno è soggetto in quanto è dotato di ragione e in questo senso sono principi oggettivi a cui le nostre azioni devono conformarsi, se e nella misura in cui siamo esseri razionali. L’importanza della tradizione che fonda la filosofia politica su principi pratici generali o universali è pari soltanto all’importanza delle obiezioni che l’insieme di concezioni politiche che vi si sono opposte hanno sollevato. Tuttavia, a sorreggere teoricamente il rigetto di principi pratici validi per chiunque e la conseguente separazione teoretico-pratico, offrendo una prospettiva alternativa, è stato l’affacciarsi in epistemologia di una prospettiva antirealista. Tuttavia, la visione antirealista, costruttiva e sociale, della conoscenza è stata intesa, in filosofia politica, come la via d’accesso a un deciso antinaturalismo. Tanto deciso quanto deciso è l’antinaturalismo assunto dai sostenitori di un ruolo pratico della ragione, a cui pure ci si voleva contrapporre. La tesi che avanzo è che ad animare le istanze antinaturaliste in filosofia politica sono precisamente scrupoli sulla ragion pratica. Il mio scopo è sollevare dubbi sulla praticabilità di questa concezione. Cerco di ricostruire, in una chiave che spero illuminante, lo snodarsi di questa vicenda, illustrando quali sono le basi su cui poggiano le istanze antinaturaliste che sono alla base di una concezione della ragione pratica e in che modo l’antirealismo in epistemologia è sembrato costituire il terreno su cui fondare l’antinaturalismo, nella speranza di salvare la ragion pratica, producendo posizioni tanto irrealizzabili quanto poco desiderabili. La mia convinzione è che se ci sono ottime ragioni, anche e in particolare dal punto di vista della filosofia politico, per sposare una posizione antirealista, a partire dalla costituzione sociale delle preferenze individuali, nonn’è alcuna per essere antinaturalisti. Lo svuotamento empirico che ne consegue produce un deficit normativo, in termini di giustizia, libertà positive, diritti sociali, sostanziati in (e prodotti da) assetti istituzionali, che nessuna concezione riformata della ragion pratica è sembrata finora in grado di colmare . Un certo scontento per una filosofia politica epistemicamente sobria, se non astinente, non è, a sua volta, una posizione solitaria. Diversi autori hanno manifestato lo stesso genere di disaffezione, per differenti ragioni. Assai spesso, tuttavia, questo tipo di riflessioni prende la direzione di un deciso realismo, come se, concesso l’antinaturalismo all’antirealismo, ci si dovesse schierare sull’uno o l’altro dei due fronti: o si hanno inclinazioni naturaliste e allora bisogna essere realisti, o si hanno inclinazioni antirealiste e allora bisogna lasciar andare il naturalismo . Il mio tentativo è aprire un varco fra questi due fronti.
Department | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Principal Investigator | SALVATORE Ingrid | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 1.233,00 euro | |
Project duration | 29 July 2016 - 20 September 2018 | |
Research Team | SALVATORE Ingrid (Project Coordinator) |