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L'ORDINE EUROPEO DI INDAGINE PENALE

In data 16 giugno 2017, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo (in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) volto a dare attuazione della direttiva 2014/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 aprile 2014 relativa all'ordine europeo di indagine penale (OEI). Si tratta di un provvedimento di particolare rilievo, destinato a segnare una svolta decisiva nella cooperazione giudiziaria penale in materia probatoria nel contesto dell’Unione Europea, in attuazione del c.d. principio di mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie, principio cardine della cooperazione giudiziaria interstatuale in ambito UE, fondato sull’assunto di un’elevata fiducia tra ordinamenti giuridici ispirati, tutti, ai valori dello Stato democratico di diritto e del rispetto dei diritti umani. L’OEI, infatti, quale strumento di acquisizione transnazionale della prova penale, comune a tutti gli Stati membri dell’Unione, rimpiazza i tradizionali strumenti di assistenza giudiziaria disciplinati da importanti fonti internazionali convenzionali. Precisamente, la disciplina dell’OEI (direttiva 2014/41/UE e normativa interna di recepimento) si sostituisce: a) alla Convenzione europea sulla mutua assistenza giudiziaria penale del 20 aprile 1959 ed a suoi due Protocolli addizionali del 17 marzo 1978 e dell’8 novembre 2001 (oltre agli accordi bilaterali conclusi a norma dell’art. 26 di tale Convenzione); b) alla Convenzione di applicazione degli Accordi di Schengen del 19 giugno 1990; c) alla Convenzione sulla mutua assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell’U.E., del 29 maggio 2000, e relativo Protocollo del 16 ottobre 2001. È inoltre destinata ad uscire di scena, nonostante il recente - ancorché tardivo - recepimento da parte del legislatore italiano - la Decisione quadro 2003/577/GAI sul congelamento dei beni da sottoporre a sequestro e confisca. Con l’avvento dell’OEI, insomma, è definitivamente abbandonato, nell’ambito dei rapporti tra Stati membri dell’UE, il tradizionale sistema delle rogatorie: l’acquisizione transnazionale della prova sul territorio dell’Unione, infatti, potrà giovarsi della diretta immediata corrispondenza tra le autorità competenti dei diversi Stati, senza l’intermediazione governativa. L’autorità giudiziaria di uno Stato membro UE, pertanto, potrà emettere un OEI per la ricerca, l'acquisizione e il trasferimento delle fonti probatorie - tranne quelle frutto dell'operato di squadre investigative comuni - da un altro Stato dell'Unione, senza necessità di fare ricorso ad una rogatoria o ad un provvedimento di blocco o sequestro di beni. Precisamente, attraverso l’OEI, l’autorità giudiziaria di uno Stato membro potrà incaricare l’autorità giudiziaria di altro Stato membro dell’audizione di testimoni o imputati; potrà inoltre commissionare perquisizioni e sequestri, od ispezioni personali o locali, o il prelievo di campioni biologici e impronte digitali, o il controllo di movimenti sui conti bancari, o l’intercettazione di telecomunicazioni, ecc. Il tutto, senza che il ministro della Giustizia possa intervenire per esercitare un potere di veto o di blocco. Dunque, per effetto della introduzione dello strumento de quo, l’asse della cooperazione in materi probatoria penale si sposta dai tradizionali rapporti politico-diplomatici a un livello semplicemente giudiziario. Ciò, indubbiamente, non può che giovare alla cooperazione interstatuale per il contrasto alla criminalità transnazionale; tuttavia, occorre capire e fino a che punto il quadro dei diritti e delle garanzie processuali riconosciuti all’imputato dalla nostra Costituzione e dalle Carte internazionali di protezione dei diritti umani ne risulti intaccato.

DepartmentDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
FundingUniversity funds
FundersUniversità  degli Studi di SALERNO
Cost448,00 euro
Project duration20 November 2017 - 20 November 2020
Proroga20 febbraio 2021
Research TeamDARAIO Girolamo (Project Coordinator)
CIMADOMO Donatello (Researcher)
RANIERI Enrico (Researcher)
SAMMARCO Angelo Alessandro (Researcher)