IntelligenzaArtificiale@UNISA
Le nuove frontiere della conoscenza artificiale mirano alla comprensione delle modalità di riproduzione di processi mentali complessi grazie all’utilizzo di computer e software sofisticati.
Macchine sempre più intelligenti e simili all’uomo? Computer che possono svolgere attività, affrontare situazioni problematiche fino ad oggi ad esclusivo appannaggio della mente umana?
Sembrano essere questi gli interrogativi a cui scienziati e ricercatori di tutto il mondo tentano di dare una risposta che in molti casi ha prodotto realtà già in uso e prototipi che sembrano usciti da film di fantascienza.
L’intelligenza artificiale guarda al futuro con applicazioni che attirano l’attenzione di tanti che, tra stupore, timore e perplessità, immaginano il mondo di domani controllato da robot in grado di sostituire l’uomo nelle più svariate circostanze.
Siamo alle porte di un cambiamento epocale grazie al quale condivideremo il nostro mondo con macchine intelligenti?
Forse è presto anche solo per immaginare lo smisurato scenario che può aprirsi dinanzi a noi.
La realtà è nei laboratori dei centri di ricerca e delle università diffusi sul pianeta che sperimentano ogni giorno utilizzi innovativi e soluzioni sempre più di frontiera.
Come il drone, velivolo tecnologicamente avanzato senza pilota a bordo, che può essere comandato a distanza da un operatore ma che può allo stesso tempo muoversi in modo autonomo seguendo un percorso precedentemente impostato.
Un drone munito di occhio elettronico che si alza in volo può essere preposto ad identificare oggetti e situazioni di rilevante interesse.
Saranno i droni, equipaggiati con software specializzato, in grado di identificare incendi, rilevare anomalie nel traffico autostradale e situazioni di pericolo, monitorare l’ambiente, lo stato delle coltivazioni e i parchi fotovoltaici?
Un drone equipaggiato con una telecamera “per guardare” e con un software di visione artificiale diventa capace di riconoscere oggetti di diversa natura presenti all’interno della scena inquadrata dalla telecamera.
Le applicazioni possono essere molteplici, stimolando creatività ancora non del tutto espresse.
La sfida di ricercatori e scienziati è quella di fare in modo che il drone possa essere dotato di un “occhio elettronico” e di un “cervello artificiale” per svolgere attività sempre più complesse in maniera autonoma e per cogliere le numerose applicazioni di controllo e gestione del territorio che sarebbero troppo onerose da effettuare con operatori umani.
In questo ambito il Laboratorio di Macchine Intelligenti per il Riconoscimento di Video, Immagini e Audio (MIVIA) dell’Università degli Studi di Salerno segna un nuovo traguardo nell’integrazione tra didattica e ricerca applicata, coinvolgendo gli studenti di Ingegneria Informatica in un contest innovativo di visione artificiale, il Drone Vision Cup 2015, sponsorizzato da A.I. Tech, società spin-off della stessa università, specializzata in progettazione e sviluppo di sistemi di audio e video analisi.
Otto squadre si sono alternate in una competizione avvincente, utilizzando tecnologie avanzate e metodologie di progetto innovative, affrontando e sfidando la frontiera della conoscenza artificiale con creatività ed entusiasmo, tra un pubblico variegato ed eterogeneo che in una assolata mattina di fine luglio ha alzato lo sguardo verso il cielo per intravvedere frammenti di un futuro che è quasi realtà.
Concept idea, elaborazione e adattamento dei testi a cura di
Vittoria Marino - Delegato alla Comunicazione UNISA
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Mario VENTO
Direttore Scientifico Laboratorio di Macchine Intelligenti per il Riconoscimento di Video, Immagini e Audio (MIVIA)