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Immaginare energie pulite non inquinanti e trasformare i nostri modelli di consumo che distruggono incondizionatamente risorse non rinnovabili è sempre più un impegno morale di ogni comunità.

La salvaguardia dell’ambiente e di un ecosistema ormai fragile ha determinato la forte attenzione dei più potenti opinion leader del nostro tempo proprio per la necessità di risvegliare le coscienze di ciascun individuo e preservare un pianeta che soffre per l’uso indiscriminato delle sue risorse.

“Modificare le nostre abitudini, cercando di ridimensionare gli sprechi, perfezionare le tecnologie capaci di utilizzare fonti alternative, ridurre i consumi di combustibile fossili, proteggendo l’ambiente in cui viviamo, migliorare l’efficienza energetica e contribuire in modo significativo ad una progressiva riduzione dell’inquinamento.”

Il mondo della ricerca è da molti anni sempre più impegnato per individuare soluzioni innovative, applicabili su larga scala e diminuire l’impatto delle nostre produzioni sull’ambiente; in tal senso anche l’Ateneo Salernitano si colloca tra le istituzioni nazionali più all’avanguardia nella ricerca di nuove tecnologie applicabili alle fonti rinnovabili.

In particolare il progetto HySolarKit, gestito dal gruppo di ricercatori di eProLab coordinati da Gianfranco Rizzo ha brevettato una tecnologia in grado di trasformare un veicolo normale in un ibrido-solare, dando vita ad un prototipo già sperimentato su Fiat Punto.

Ma potremo davvero guidare un’auto ibrido-solare? In cosa effettivamente consiste?

Attraverso un apposito kit di strumentazioni appositamente progettate e brevettate, si può rendere qualunque autovettura ibrido-solare. Il sistema ibridazione prevede l’utilizzo di un motore elettrico sulle ruote posteriori, di una batteria addizionale al litio e di pannelli fotovoltaici da cui è possibile recuperare l’energia che normalmente viene persa durante le frenate, senza sacrificare le prestazioni anzi migliorando la performance delle accelerazioni con la possibilità di accedere anche alle Zone a Traffico Limitato.

Il vantaggio immediatamente quantizzabile è circa il 20% in meno sui consumi e sulle emissioni inquinanti in città.

I primi test di mercato hanno evidenziato il grande interesse da parte di investitori nazionali e internazionali per questa tecnologia che integra energia elettrica e solare, rendendo possibile la carica delle batterie dell’auto durante le soste.

“Siamo già nel futuro? Potremo finalmente dire addio ai gas inquinanti prodotti dalle nostre automobili? Non ancora. Ma anche grazie alla ricerca dell’Università di Salerno ci siamo quasi vicini.“

Concept idea, elaborazione e adattamento dei testi a cura di
Vittoria Marino - Delegato alla Comunicazione UNISA


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