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RELAZIONE TRA PROTEINE DEL GLUTINE, TRANSGLUTAMINASI E AUTOANTICORPI ANTI-ANTRANSGLUTAMINASI NELLA PATOGENESI DELLA CELIACHIA

Recentemente, è stato sviluppato un modello in vitro di fibroblasti primari di cute, isolati da pazienti celiaci e da soggetti sani, che ha permesso di evidenziare una serie di differenze fenotipiche tra le due popolazioni cellulari anche in assenza di gliadina, e in un compartimento lontano dal sito principale di infiammazione (Barone M.V. et al. Plos One 2013). Con la presente ricerca intendiamo impiegare tale nuovo modello per studiare come la TG2, gli autoanticorpi e i peptidi della gliadina responsabili dell'immunità innata (in particolare il peptide "tossico" 31-43), interagiscano funzionalmente tra di loro, evidenziando le possibili differenze tra il fenotipo cellulare normale e il fenotipo cellulare celiaco.In primo luogo si studierà la modalità di ingresso dei peptidi della gliadina nelle cellule delle due diverse popolazioni; a tale scopo, si impiegherà il peptide 31-43 marcato con lissamina, un fluoroforo che consentirà di seguire il peptide all'interno delle cellule, mediante microscopia confocale. Grazie all'impiego di specifici inibitori dell'endocitosi (come la metil-beta-ciclodestrina, un inibitore generale dell'endocitosi, o la filippina, un'inibitore dell'endocitosi mediata da caveole) si caratterizzerà il pathway attraverso cui il peptide viene internalizzato. Successivamente, si prenderà in considerazione l'effetto che gli anticorpi anti-TG2 possono avere sull'uptake del peptide, in modo da evidenziare se anche in questo modello cellulare gli anticorpi sono in grado di interferire con l'internalizzazione, esplicando così una "funzione protettiva" nei confronti delle cellule, come già dimostrato su una linea cellulare intestinale (Caputo I. et al., Biochim. Biophys. Acta 2010). Per evidenziare la specificità dell'azione degli anticorpi si utilizzerà un diverso peptide della gliadina che non induca alcuna risposta nelle cellule, anch'esso lissaminato. Inoltre verranno impiegate anche IgG aspecifiche come controllo negativo dell'effetto degli anticorpi. Questa parte della ricerca sarà preceduta da uno screening dei livelli di TG2 nei fibroblasti di cute (mediante western blot e PCR) così da poter mettere in relazione l'effetto degli anticorpi anti-TG2 con il livello di espressione della proteina.

StrutturaDipartimento di Chimica e Biologia "Adolfo Zambelli"/DCB
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo3.940,83 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga28 Luglio 2018
Gruppo di RicercaESPOSITO Carla (Coordinatore Progetto)
CAPUTO Ivana (Ricercatore)
DI LAURO ALESSANDRO (Ricercatore)