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Diagnosi Precoce Del Cancro Polmonare



In tutto il mondo due persone muoiono per il cancro ogni minuto ed sono stati stimati 1.655.540 nuovi casi e oltre 580.00 morti per cancro; le aspettative per i prossimi dieci anni prevedono un aumento impressionante (circa 70% fonte OMS 2014) dell’incidenza di tumori, tra i quali uno dei più comuni e devastanti è il cancro al polmone. Questo tumore è la maggiore causa di morte per neoplasia a livello globale, con più di 1.600.000 decessi su un totale di circa 1.800.000. Nel 2016, in Europa, sono stati stimati circa 410.220 nuovi casi di cancro al polmone (pari all’11,9% delle diagnosi di tumore in generale), in Italia 41.300 casi.

Il cancro al polmone ha prognosi infausta (metà degli ammalati muoiono entro un anno dalla diagnosi) anche perchè, attualmente, per la maggior parte dei pazienti la diagnosi avviene in uno stadio avanzato della malattia. La percentuale di sopravvivenza a 5 anni è meno del 10% nonostante sviluppi recenti nella terapia. Tuttavia si stima che oltre l’80% di cancro al polmone potrebbe essere curato se si riuscisse ad intervenire in uno stadio iniziale. In questo contesto sviluppare strumenti in grado di riconoscere e trattare (chirurgia, chemio- e radio-terapia) al più presto possibile il paziente è una priorità della ricerca ma soprattutto un’esigenza sociale e sanitaria.

Tuttavia, i metodi diagnostici, attualmente impiegati, basati principalmente su analisi strumentali (TAC, PET etc) e identificazione di marcatori tumorali sono invasivi, costosi e, soprattutto, nel caso dei biomarkers del tutto aspecifici; il loro livello tende ad aumentare in modo indiscriminato in molti tipi di tumore. La scoperta di marcatori specifici e selettivi è un bisogno sentito e diffuso e su questo aspetto si è concentrata negli ultimi anni la ricerca del Dipartimento di Farmacia (DIFARMA) dell’Università di Salerno.

Dall’idea dei ricercatori DIFARMA, Aldo Pinto, Rosalinda Sorrentino, Rita P. Aquino e Michela Terlizzi, è nata la ricerca per un biomarcatore specifico del tumore al polmone, brevettata nel 2014 con brevetto esteso in vari Paesi nel mondo fino al 2016, alla base della nascita di ImmunePharma srl, spinf-off universitario. Lo spin-off, incubato dal DIFARMA, comprende varie professionalità, la maggior parte giovani ricercatrici precarie con competenze farmacologiche e farmaceutiche, oltre il dr. Antonello Saccomanno, CFO dello spin-off.

Mission di ImmunePharma è la produzione di anticorpi, kit e device per diagnosi e prognosi del cancro polmonare, partendo dalla scoperta di specifiche sequenze necleotidiche e peptidiche in grado di modulare l'attività della pathway molecolare coinvolta nel complesso dell'inflammosoma nel carcinoma polmonare.

La scoperta rappresenta anche la base per poter sviluppare in futuro farmaci specificamente mirati all’inibizione della pathway e aprire nuovi scenari nella terapia farmacologica del cancro al polmone.

ImmunePharma si è reso protagonista del congresso internazionale della European Respiratory Society tenutosi a Milano dal 9 al 13 settembre, presentando i risultati dei primi passi dello sviluppo di un test per la diagnosi di cancro polmonare. La dr. Sorrentino, ricercatore UNISA e CEO ImmunePharma, ha animato una conferenza stampa con opinion leaders insieme ai pneumologi Claudio Donner (Presidente Fondazione Mondo Respiro) secondo cui “il test diagnostico potrebbe rappresentare una soluzione per i soggetti a rischio come i pazienti affetti da BPCO e i forti fumatori” e prof. Paolo Zamparelli (Presidente Fondazione Giuseppe Moscati Sorrento Onlus) secondo cui “il test sviluppato a Salerno potrebbe rivoluzionare l’approccio al tumore polmonare, perché ha caratteristiche di specificità e sensibilità tali da poter fornire una diagnosi precoce su vasta scala”.

Il test diagnostico in sviluppo si basa sull’individuazione di una proteina della famiglia delle caspasi, che in base alla scoperta dei ricercatori DIFARMA è presente in concentrazioni 5 volte superiori nei pazienti con tumore al polmone e non presente in altri tipi di tumore, sia solidi che liquidi, sino ad ora testati.

Il test che ne deriva è basato su un saggio biochimico altamente selettivo e specifico, la cui accuratezza sfiora il 95 per cento, da eseguire dopo un semplice prelievo di sangue, che quindi risulta di facile esecuzione in comuni centri diagnostici. Il nuovo esame rappresenta lo strumento ideale per una diagnosi precoce, estendibile a larga fascia di popolazione, essenziale per diagnosticare e combattere il tumore al polmone nei primi stadi, aumentando il successo terapeutico e la possibilità di sopravvivenza.

La ricerca deve essere estesa ad un numero notevolmente più elevato di soggetti entro il 2018 prima dell’effettiva industrializzazione e commercializzazione del device. A tal fine ImmunePharma è in partnership con la Dr Safuan srl di Parma; i primi passi dell’accordo di collaborazione hanno già permesso di avviare le fasi preliminari all’industrializzazione del kit e contatti con aziende USA quali l’Inspirix Inc. per la futura commercializzazione e distribuzione.

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