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STAT,THEB. I TEST,TRADUZIONE E COMMENTARIO

Da quanto esposto alla voce 'Base di partenza scientifica' si evince come la Tebaide di Stazio sia un testo soltanto in apparenza commentato diffusamente, stante la necessità di ripensare ab imis buona parte del lavoro esegetico accumulatosi prima della fioritura di studi degli ultimi tre lustri, di cui si è dato in quella sede cursoriamente conto. Nello specifico di questo progetto, si è ritenuta palmare l'opportunità di commentare un libro come il primo, cruciale per il suo status incipitario, che ha ricevuto cure esegetiche non certo trascurabili (Heuvel - Caviglia), ma che oggi merita di essere ristudiato alla luce del rilevante approfondimento poetologico che la poetica staziana ha ricevuto in anni recenti. Non mette conto qui passare in rassegna i motivi che permeano il libro in questione, quanto, piuttosto, provare a esporre alcune linee-guida - una sorta di ‘ideologia del commento' - . Innanzitutto, mi piace rilevare come un lavoro di questo tipo si inserisca docilmente in una tradizione di studi - quella, appunto, di tipo spiccatamente filologico esegetico - che che da molti anni conferisce lustro al Dipartimento cui afferisco. Nello specifico, poi, ritengo scientificamente rilevante affrontare un testo epico centrale e, sebbene non nella misura di un Lucano, non ‘normativo'. La straordinaria complessità intertestuale del poema staziano, che si configura come summa della tradizione precedente senza peraltro comprometterne, come in passato la vulgata ermeneutica sosteneva, la poca originalità, consente oggi, grazie all'ausilio dei database elettronici sia ‘statici' (BTL) che ‘dinamici' (www.mqdq.it), il rinvenimento di relazioni nuove e altamente funzionali con modelli e ipotesti di primo e di secondo livello; insomma, si impone una valutazione nuova della natura 'ipertestuale', ma al tempo stesso innovativa, del poema, che riservi una particolare attenzione a quelle filigrane, soprattutto ovidiane, lucanee e senecane, attraverso le quali Stazio risemantizza il modello principale che è Virgilio, ponendosi con esso in un rapporto di aemulatio più che di imitatio e obbligando l'interprete ad indagini complesse.Commentare Stazio oggi significa anche giovarsi di apporti ecdotici importanti, sebbene non dirimenti (come ad esempio l'edizione Hill del 1983), che impongono e favoriscono una riconsiderazione di numerose questioni relative alla costituzione del testo. Un aspetto che ritengo fondamentale è riservare attenzione costante alla storia della critica e dell'esegesi, a partire dai suoi primordi: si tratta, cioé, sia di valorizzare quanto ha prodotto la scoliastica tardoantica, sia, di attestare l'evoluzione della lectura staziana di età medievale e umanistica (con i noti riverberi in fatto di produzione di manoscritti, oltre che di confronto serrato con le stratigrafie esegetiche precedenti), sia, infine, di rinvenire, ove possibile, tracce di esegesi dimenticata o confluita in commentari più tardi, che hanno obliterato la genesi, anche storico-culturale, di determinate opzioni ermeneutiche. Si prevede, inoltre, l'allestimento di una introduzione ampia e circostanziata, suddivisa in un numero di paragrafi corrispondente alle macrosequenze individuate nel libro, al fine di collocarvi la trattazione delle questioni di respiro più ampio, lasciando ai singoli lemmi la discussione di questioni testuali, esegetiche, linguistiche, metriche, antiquarie. Un obiettivo, infine, non secondario (in un certo senso, un test di attendibilità critica e di originalità scientifica) sarà quello di suscitare discorsi critici ulteriori, destinati ad essere sviluppati in forme di scrittura 'altri' dal commentario (articoli, note di lettura), in un'ottica che, con feconda formulazione, è stata definita di ‘perpetuo moto di avvicinamento e di allontanamento' dal testo.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.600,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Proroga31 dicembre 2016
Gruppo di RicercaARIEMMA Enrico Maria (Coordinatore Progetto)