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IL CREDITO COOPERATIVO ITALIANO TRA MUTUALITÀ E CONCORRENZA
Il punto di partenza per una tale indagine è raccogliere e sistematizzare i dati su depositi, prestiti e sportelli a livello di comune italiano per gli ultimi dieci o quindici anni. Poi occorre fare lo stesso con riferimento ai dati di bilancio delle singole BCC. L’idea è provare a costruire un indice di Lerner a livello di banca. Tale indicatore è infatti utile a stimare il potere di mercato di una banca (fornendo un’idea della sua capacità di applicare prezzi superiori al costo marginale), e quindi a misurare la sua performance nell’industria bancaria. Alternativamente, si potrebbe tentare di costruire un analogo indice a livello di comune (partendo dai dati sulle banche ivi operanti), oppure di lavorare su indici di produttività (es. prestiti per dipendente) laddove la carenza di dati sufficientemente disaggregati non renda percorribili altre strade.Tale indice dovrebbe essere messo in relazione con variabili di mercato (a livello comunale). Ad esempio, si potrebbe prendere in considerazione una misura della concentrazione (es. l’indice di Herfindahl-Hirschman). Infatti, la concorrenza potrebbe essere influenzata dalla vicinanza tra gli istituti di credito, sia all’interno del singolo comune che tra zone geografiche limitrofe. Un’altra variabile potenzialmente interessante ai fini dell’analisi potrebbe essere il calcolo di un indice che misuri i contatti multimercato tra le banche operanti in ogni comune (es. il numero medio di contatti nei comuni diversi da quello sotto osservazione per ogni singolo contatto nel comune considerato), anche per verificare una teoria molto nota e spesso risultata fondata secondo la quale le banche che si incontrano in più mercati tendono a farsi meno concorrenza.Altre variabili esplicative della performance locale delle banche potrebbero essere l’età di ognuna di esse e dei relativi sportelli, il numero di dipendenti per sportello, il reddito del comune in cui opera lo sportello (magari desunto dai dati territoriali del Ministero dell’Economia e delle Finanze), il numero totale di sportelli del comune, il livello di efficienza di ogni istituto di credito (opportunamente stimato partendo dai dati di bilancio).In tutte le stime dovrebbe comunque essere inserita una (o più) variabili dummy che segnalano la presenza di sole banche BCC (monopoliste o meno), di sole banche non cooperative (come sopra, monopoliste o meno), o di entrambi i tipi.I risultati dovrebbero poter svelare come le BCC reagiscono alla competizione proveniente dalle altre banche, se i tassi di sofferenza dei prestiti ne sono influenzati, se la presenza di pochi o molti rivali del comune ha un peso, se a livello territoriale si manifestano differenze nei modelli di concorrenza. Ma soprattutto dovrebbero fornire informazioni nuove e interessanti che siano utili a chiarire se la concorrenza ‘interna’ e la concorrenza ‘esterna’ risultano benefiche oppure nocive all’intero sistema delle BCC.
Struttura | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Responsabile | COCCORESE Paolo | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.550,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Gruppo di Ricerca | COCCORESE Paolo (Coordinatore Progetto) AMBROSIO RACHELE (Ricercatore) CARLUCCI Fabio (Ricercatore) DESTEFANIS Sergio Pietro (Ricercatore) MENICHINI Anna Maria Cristina (Ricercatore) PELLECCHIA ALFONSO (Ricercatore) |