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STRANIERI E GIUSTIZIA PENALE

La presente ricerca intende approfondire il trattamento giuridico-penale dello straniero soggiornante, a vario titolo, nel nostro Paese ed incappato, per un qualsiasi motivo, nelle maglie della giustizia penale italiana. È noto come, pur non esistendo, allo stato, una normativa processuale penale differenziata per gli stranieri in quanto tali, di fatto, nei confronti dello straniero — soprattutto se extracomunitario e se illegalmente presente nel territorio nazionale — il processo penale è fonte di disagi e di problemi più di quanto non lo sia per il cittadino italiano. Gli aspetti problematici del funzionamento della giustizia penale italiana allorché l’accertamento coinvolga cittadini stranieri involgono innanzittutto il diritto di presenziare all’udienza (spesso, infatti, lo straniero, specie se clandestino, è giudicato in contumacia, sicché potrebbe addirittura essere ignaro dell’accusa mossagli o del fatto che si sia proceduto penalmente contro di lui); il diritto di partecipazione consapevole al processo, attraverso la piena comprensione, in una lingua nota, degli atti processuali, che, come stabilisce l’art. 109 c.p.p., sono compiuti in lingua italiana (il problema nasce dal fatto che la garanzia processuale dell’assistenza linguistica prevista dall’art. 143 c.p.p. dipende da scelte ampiamente discrezionali dell’autorità procedente, atteso che la normativa vigente non chiarisce quale sia la soglia di conoscenza della lingua italiana al di sotto della quale si riveli necessaria l’assistenza di un interprete); il diritto ad un’assistenza legale effettiva (è esperienza quotidiana quella in base alla quale la difesa tecnica dello straniero, specie se clandestino, è nella stragrande maggioranza dei casi affidata a difensori di ufficio, che, nonostante le riforme degli ultimi anni, tendenti, da un lato, ad assicurarne la piena indipendenza, autonomia e competenza, dall’altra a garantire la sicurezza della retribuzione per l’attività prestata, continuano, purtroppo, molto spesso a svolgere un ruolo di mera comparsata nel processo penale, senza alcuna incidenza sull’effettività e concretezza dell’assistenza tecnica difensiva). A ciò si aggiunga la considerazione che l’intervento penale nei confronti dello straniero è fortemente condizionato dalle vigenti disposizioni in materia di immigrazione (d.lgs. n. 286/1998), che, come si sa, sono il frutto di una sedimentazione di interventi volti a individuare nella limitazione della libertà personale – sotto varie etichette – l’unica forma di trattamento dello straniero-migrante e di gestione dei flussi migratori. Sul versante squisitamente processual-penalistico, la normativa sull’immigrazione è foriera di gravi distorsioni sul piano delle garanzie processuali individuali (in primis, il diritto di difesa) e dei principi del giusto processo. Essa, infatti, rivela, da molteplici punti di vista, una preoccupante contaminazione tra la disciplina del processo penale ed istituti di diritto amministrativo, nonché l’interferenza sull’andamento del processo penale dell’azione di organi amministrativi (quelli competenti in materia di espulsione ed allontanamento dello straniero illegalmente presente nel territorio italiano). Emerge, poi, l’anomalo protagonismo dell’autorità di polizia nel procedimento penale riguardante l’immigrato clandestino (protagonismo che si coglie soprattutto guardando al larghissimo ricorso all’arresto obbligatorio anche fuori dei casi di flagranza)nonché il complessivo arretramento del tasso garantistico dell’ordinamento processuale penale determinato dalla previsione del ricorso al giudizio direttissimo con riguardo ai reati collegati all’espulsione e al reingresso nel territorio nazionale. Su tali aspetti problematici del rapporto del cittadino straniero con la giustizia penale italiana, e sulle ulteriori criticità legate al trattamento penitenziario dello straniero condannato ad una pena detentiva, sarà svolta la presente ricerca.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo752,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Gruppo di RicercaDARAIO Girolamo (Coordinatore Progetto)
CIMADOMO Donatello (Ricercatore)
IOVINO Felice Pier Carlo (Ricercatore)
KALB Luigi (Ricercatore)
NORMANDO Rosalba (Ricercatore)
RANIERI Enrico (Ricercatore)
SAMMARCO Angelo Alessandro (Ricercatore)