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CALCOLO DELLA CARBON FOOTPRINT DI SCENARI DI GESTIONE DEI RIFIUTI

Il progetto di ricerca si articola in 24 mesi di attività, suddivisi in due fasi. La prima fase, di dodici mesi, prevede il calcolo della carbon footprint per la gestione di 1 tonnellata di rifiuti nella regione Campania nel periodo 2000-2010. La seconda fase, di dodici mesi, prevede il calcolo della carbon footprint per sistemi di raccolta dei rifiuti di comuni dell’Italia meridionale con numero di abitanti compresi tra 1.000 e 10.000 abitanti. In entrambi i casi verrà usato il software tool SimaPro per il calcolo della carbon footprint con il metodo IPCC 2007 GWP 100a.Nella fase 1, il calcolo della carbon footprint sarà condotto con riferimento a quattro scenari di gestione dei rifiuti urbani. Il primo scenario prevede la raccolta differenziata domiciliare delle frazioni riciclabili (plastiche, vetro, carta e cartone, metalli), della frazione umida e del residuo secco indifferenziato. Per i materiali raccolti di vetro, carta e cartone, e metalli è previsto il trattamento in impianti di riciclaggio. Le plastiche sono preliminarmente separate in quattro frazioni e successivamente inviate a riciclaggio (PET, HDPE, MIX) e smaltimento in discarica (SCARTI). Per la frazione umida è previsto il trattamento in impianto di compostaggio. Il residuo secco è preliminarmente trasformato in CDR in balle e successivamente stoccato in una discarica per rifiuti inerti assunta per simulare l’anomala situazione esistente in Campania dal 2001: oltre 7 milioni di balle di CDR, infatti, sono state stoccate in diversi siti regionali posti in prossimità degli impianti di produzione del CDR. Le percentuali di raccolta differenziata saranno assunte variabili nel range 10-80%. I valori più bassi si possono ricondurre a quelli registrati in Campania dal 2000 al 2005, mentre l’80% può essere considerato una soglia da raggiungere e ottenibile su area vasta solo in territori ben organizzati e con basse densità abitative. Il secondo scenario differisce dal primo solo per un elemento: il CDR pressato in balle sarà incenerito invece di essere stoccato. Lo scopo perseguito considerando questo scenario è valutare gli effetti dell’incenerimento del CDR. Gli altri due scenari vanno considerati alla stregua di scenari di confronto: nel terzo scenario si prevede lo smaltimento in discarica di tutti i rifiuti, mentre nel quarto tutti i rifiuti sono inceneriti.Nella fase 2 la carbon footprint sarà calcolata per un modello di raccolta differenziata domiciliare con riferimento a dieci ipotetiche comunità del Sud Italia, di dimensioni variabili da mille a diecimila abitanti, con incrementi successivi pari a mille unità. La percentuale di raccolta differenziata di progetto sarà assunta pari al 70% per l’utenza da 1.000 abitanti e al 55% per l’utenza da 10.000 abitanti, con valori interpolati linearmente per le utenze mediane. La produzione specifica di RSU sarà assunta crescente linearmente da 1,1 kg/ab./d, per un’utenza di 1.000 abitanti, fino a 1,3 kg/ab./d, per un’utenza di 10.000 abitanti. Il modello adottato prevede la raccolta monomateriale con sistema “porta a porta” di organico, carta e cartone e frazione residua, la raccolta congiunta con sistema porta a porta di plastica, alluminio e banda stagnata, la raccolta domiciliare mediante servizio a chiamata di materiali ingombranti e beni durevoli e, infine, la raccolta stradale di vetro, mediante campane, e di pile usate, farmaci scaduti e abiti dismessi mediante contenitori appositamente demandati. Lo studio sarà sviluppato considerando un sistema di gestione dei rifiuti identico a quello della fase 1, portando in conto il ciclo di vita completo dei mezzi e delle attrezzature utilizzate e adattando uno specifico modello per la determinazione delle distanze percorse dai singoli mezzi. Tale modello prevede la rappresentazione del territorio secondo uno schema regolare con la popolazione e i punti di conferimento uniformemente distribuiti sul territorio (coincidenti con le abitazioni a uso residenziale).

StrutturaDipartimento di Ingegneria Industriale/DIIN
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo3.693,42 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Gruppo di RicercaDE FEO Giovanni (Coordinatore Progetto)