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DANZA COME EREDITA' IMMATERIALE E PATRIMONIO CULTURALE. SISTEMI DI ARCHIVIAZIONE E PROCESSI DI TRASMISSIONE DELLE PRATICHE COREUTICHE.

Il progetto di ricerca verte attorno a uno dei più diffusi luoghi comuni della danza che è legato a una questione epistemologica fondamentale per la costruzione di un oggetto di studio in questo ambito di ricerca: la danza è effimera. Le domande fondamentali per delineare un percorso di ricerca sono: che funzione svolgono gli archivi nella conservazione della danza? E che ruolo giocano le mnemotecniche, i sistemi di notazione e i dispositivi di registrazione nei processi di trasmissione di un patrimonio coreutico? A chi appartiene la danza e come se ne designano gli eredi? E ancora, come si può immaginare una storia della danza in cui la trasmissione e la conservazione di uno stile o tecnica di danza, e di un patrimonio coreutico siano al centro di una visione non più lineare e continua bensì rizomatica e frammentaria che renda conto della complessità di questi processi?Il proponente intende fare ricerche di archivio per individuare e recuperare documenti utili allo studio di alcuni casi di trasmissione e conservazione della danza. Queste ricerche verranno affiancate all’analisi di alcuni spettacoli di danza contemporanea che, seguendo una tendenza diffusa sulle scene internazionali, fanno riferimento in modo più o meno esplicito a opere di danza del passato e ai loro protagonisti. Per gli artisti che lavorano in questa direzione si tratta di mettere in scena la storia tramite la memoria, di rappresentare cioè l’eredità che sentono di avere ricevuto dalle generazioni precedenti, talvolta come bagaglio di conoscenze acquisite direttamente dai loro maestri, altre volte come parte di una memoria collettiva. In questi spettacoli il processo di rimemorazione affianca quello della documentazione, arrivando in alcuni casi a mettere in discussione le genealogie e le filiazioni canoniche della danza, oltre che il concetto di originalità. Per instaurare un rapporto col passato, alcuni coreografi ricorrono alla citazione di uno spettacolo o ne omaggiano il creatore e/o interprete, evocandone movenze, atteggiamenti e pensieri. Altri, invece, incastonano parti più o meno consistenti di sequenze coreografiche provenienti da opere altrui o elementi di tecniche coreutiche in lavori che presentano al pubblico come radicalmente nuovi. Altri ancora esplorano temi e argomenti che hanno profondi nessi con quelli già affrontati da opere precedenti e con cui stabiliscono un dialogo a distanza. Per la maggior parte di loro si tratta del desiderio di (ri)appropriarsi dell’eredità di una coreografia o di una tradizione senza pertanto volerla ricostruire o riprodurre integralmente.Successivamente il proponente intende verificare l’efficacia di nuove ipotesi metodologiche mutuate da altre discipline (in particolare storiche e antropologiche) per la comprensione dei meccanismi di trasmissione e conservazione della danza negli studi di caso analizzati. Questi ultimi saranno infine inseriti in un più ampio progetto di decostruzione delle narrazioni “tradizionali” della storia della danza che, facendo tesoro degli studi condotti in altri momenti del percorso del proponente, porti alla pubblicazione di un volume metodologico da utilizzare nella formazione delle nuove generazioni di studenti delle Lauree Magistrali e dei percorsi dottorali di nuova impostazione. I principali luoghi di documentazione utili ai fini di questa indagine sono in Francia (Il Centre national de la danse) in Gran Bretagna (il National Resource Centre for Dance in seno all’Università del Surrey), negli Stati Uniti (la Jerome Robbins Dance Division della New York Public Library).

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.450,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 31 Maggio 2016
Gruppo di RicercaFRANCO Susanne (Coordinatore Progetto)