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I DOCUMENTI DELLE MAGISTRATURE GIUDIZIARIE TRA ETA' LONGOBARDA ED ETA' SVEVA

Il progetto, riprendendo alcuni spunti tematici già in parte seguiti dal responsabile proponente della ricerca ("Il giudice a Salerno in età normanna", "La documentazione giudiziaria e l'amministrazione della giustizia nel Regno di Sicilia in età sveva", "L'abbazia di Cava e l'esercizio della giustizia in età normanno-sveva"), intende fornire un quadro possibilmente esaustivo della situazione specifica che andò a delinearsi a Salerno e nel Salernitano tra l'età longobarda e le Costituzioni fridericiane del 1231, con particolare riguardo ai documenti redatti nell'ambito delle attività giurisdizionali e/o a quelli prodotti all'interno degli uffici giudiziari minori. Il lavoro riguarderà innanzitutto una messa a punto dei sistemi organizzativi specifici della Salerno longobarda per la quale, pur in presenza di studi mirati quali quelli di Paolo Delogu sulla giustizia nell'Italia meridionale longobarda, si attende ancora una sintesi conclusiva anche alla luce di quanto sta emergendo in recentissime edizioni di fonti documentarie. Non si esclude, in tale fase, la possibilità di porre a confronto la realtà locale con altri contesti più o meno contigui (per la zona irpina è in corso uno studio di tesi magistrale sui contenziosi di area che sta rivelando interessanti punti di contatto, oltre che significative differenze, con la capitale del principato). Tenuto conto dell'età piuttosto alta di tale documentazione, particolare riguardo verrà riservato a taluni aspetti della attività giurisdizionale: quali fossero i detentori della funzione e quale grado di responsabilità vantassero all'interno del contesto specifico, quale fosse l'ambiente familiare di provenienza e in qual modo si configurasse l'eventuale appartenenza ai ceti dominanti; quale fosse il loro grado di alfabetizzazione e di competenga grafica e giuridica; come andasse a configurarsi l'organizzazione dei tribunali e la loro composizione; quali fossero le procedute messe in campo e quale il sitema probatorio di volta in volta seguito; quali fossero i sistemi di risoluzione delle controversie e le modalità di emanazione della sentenza. Ed ancora, per ciò che attiene gli aspetti più propri della diplomatica, le forme che i documenti assumevano, le funzioni svolte, le prassi redazionali in accordo o meno con gli ordinamenti giuridici vigenti in tema di amministrazione della giustizia. Per i periodi successivi e, in particolare per quanto andò a definirsi successivamente alla costituzione del Regnum (per la prima età normanna il quadro di riferimento sembrerebbe proseguire senza soluzione di continuità), saranno considerati più da vicino aspetti legati alla nuova organizzazione amministrativa voluta da Ruggero II con particolare riguardo agli uffici pubblici minori creati dal sovrano per il controllo dei territori peninsulari periferici. In tal senso, ad un preliminare censimento della documentazione superstite seguirà uno studio puntuale dei documenti di ufficio, che terrà conto delle singole realtà territoriali, delle forme del potere esercitato, del recepimento delle norme che andavano a regolamentare i principali aspetti dell'attività specifica, della maggiore o minore presenza di ufficiali delegati, delle prassi documentarie. Si cercherà, pertanto, di stabilire le linee evolutive di un processo che correrà lungo l'intero secolo XII ed oltre, passando attraverso le nuove soluzioni normative e giuridiche proposte da Federico II prima nelle Assise di Capua e poi nelle Costituzioni di Melfi ove si stabilizzarono situazioni già prospettate dai re normanni all'interno di un sistema fortemente accentratore posto in essere dal sovrano svevo all'indomani della sua venuta in Italia. Se possibile si tenterà di dare uno sguardo alla giustizia ecclesiastica, qualla, cioè, esercitata da più o meno grandi poteri religiosi - arcivescovili, vescovili, abbaziali - che si avvaleva di sistemi e procedure specifiche, specie in termini di giustizia delegata.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.750,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 31 Dicembre 2015
Gruppo di RicercaGALANTE Maria (Coordinatore Progetto)