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UN RISCHIO CALCOLATO: MUSSOLINI, I TEDESCHI E IL 25 LUGLIO 1943

Le varie ricostruzioni degli eventi che precedettero la seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 24-5 luglio 1943 hanno puntato soprattutto a chiarire il retroterra politico interno illuminando i fattori di scollamento del regime fascista. L'obiettivo di questa ricerca, invece, è quello di analizzare il comportamento politico di Mussolini secondo un'inedita prospettiva globale inquadrandolo nel contesto dei rapporti interni alle Potenze dell'Asse. Un'analisi dei rapporti tra Mussolini e Hitler, alla luce della storiografia più consolidata, mostra già abbastanza bene il processo di inasprimento delle relazioni tra l'Italia e la Germania, soprattutto all'indomani della sconfitta di Alamein, in merito alla necessità asserita da parte italiana di chiudere la guerra contro l'URSS e rivedere la strategia dell'Asse in favore di un impegno totale sullo scacchiere mediterraneo. Allo stesso tempo, risulta evidente il completo avallo di Mussolini alle richieste dei vertici militari italiani del medesimo tenore, lungo i mesi che vanno dal dicembre 1942 al luglio del 1943, nei loro contatti con l'alto comando germanico. Dunque, un'analisi più approfondita di tutto il comportamento di Mussolini, esteso al versante delle relazioni interne al Tripartito, può condurre a una visione più completa di tutta la vicenda conclusasi con la caduta del fascismo. E' noto, infatti, che il primo atto politico del "duce" all'indomani della sfiducia ricevuta in Gran Consiglio fu quella di convocare d'urgenza l'ambasciatore giapponese a Roma per perorare la causa di una pace separata tra l'Asse e l'Unione Sovietica. Tale mossa non è mai stata però interpretata correttamente alla luce delle manovre diplomatiche di Mussolini del periodo precedente. La stessa opera di De Felice, anche a causa del suo taglio biografico, pur accennando agli sforzi di Mussolini per convincere Hitler utilizzando la carta giapponese, svaluta il contesto internazionale attorno agli eventi del 25 luglio. Una ricerca preliminare compiuta presso l'Archivio di Stato di Roma, l'archivio della Farnesina, i National Archives di Londra e il Politische Archiv del Ministero degli Esteri di Berlino ha permesso di portare alla luce indizi estremamente interessanti sul punto. A quanto risulta dagli inventari e da alcuni documenti già visionati parzialmente, la manovra di avvicinamento a Tokyo sarebbe stata una costante della politica mussoliniana proprio in vista di una mediazione sul fronte orientale. In particolare, i fondi d'archivio londinesi da visionare comprendono oltre centinaio di buste ripartite tra le serie CAB, FO e HW. Parimenti, presso l'Archivio Stato di Berlino vi sono da investigare almeno i fondi relativi all'ambasciata germanica in Italia e le carte di von Mackensen e von Weizsacker. Significativamente, lo speciale rapporto tra Roma e Tokyo si sarebbe fatto sempre più stretto al crescere delle polemiche che il "duce" stesso favoriva nei confronti dell'alto comando germanico e della Cancelleria berlinese. Tutta l'opera di pressione italiana per giungere a una pace separata acquista, dunque, un senso più pregnante se la si pone in relazione al tono del tutto particolare che Mussolini dette ai propri rapporti con Hitler dopo Alamein con l'intento di manifestare, da un lato, tutto il proprio dissenso sulla linea strategica sin lì seguita e, dall'altro, di far capire quanto l'indebolimento progressivo dell'Italia si stesse traducendo in un'irreparabile erosione della posizione politica di Mussolini stesso. In tal senso, sulla scorta di una rilettura della natura dei rapporti tra quest'ultimo e il Re, e degli atti preliminari compiuti da parte del "duce" nei mesi precedenti la convocazione del supremo organo fascista, la sfiducia in Gran Consiglio potrebbe apparire anche quale ulteriore espediente -un rischio calcolato- per convincere finalmente Hitler dell'urgenza di procedere a un radicale e definitivo mutamento di strategia.

StrutturaDipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.635,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Proroga10 dicembre 2016
Gruppo di RicercaGIN Emilio (Coordinatore Progetto)