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IL "NEGOZIO DI ACCERTAMENTO"
La ricerca che s’intende condurre s’inserisce nell’àmbito di un problema classico del diritto civile – lo studio del negozio di accertamento – ma sarà svolta, in un primo momento, prestando particolare attenzione a tematiche più ampie, di teoria generale del diritto, connesse all’efficacia giuridica in senso lato. Lo studio sarà in ogni sua fase orientato all’imprescindibile esigenza di offrire soluzioni alle concrete esigenze riscontrabili nell’attuale contesto socio-economico. Emerge con sempre più vigore, infatti, la necessità di raggiungere la composizione delle liti con strumenti alternativi rispetto al ricorso alla giustizia ordinaria; ciò dipende, certamente, dagli indubbi vantaggi connessi ai sistemi di ADR, rispetto alle inefficienze del sistema giudiziario italiano, notoriamente farraginoso e poco economico. Il legislatore italiano e quello europeo, del resto, mostrano notevole interesse, in tutti i settori del diritto, verso la regolamentazione dei meccanismi deflattivi del contenzioso; sembra opportuno, dunque, orientare la ricerca, al fine di offrire soluzioni organiche e coerenti con l’intero assetto ordinamentale. Il c.d. negozio di accertamento, non v’è dubbio, rappresenta uno dei mezzi attraverso i quali i privati possono negozialmente prevenire o comporre una lite. Per questa ragione, una volta analizzata la vexata quaestio sui c.dd. effetti di mero accertamento e presa posizione sulla loro ammissibilità, il gruppo di ricerca affronterà la fattispecie secondo una nuova prospettiva. Si avrà modo di verificare, in particolare, se il c.d. negozio di accertamento sia sempre finalizzato al superamento o alla prevenzione di una lite o se questa circostanza, benché molto frequente, sia meramente eventuale. Corollario di queste riflessioni sarà la presa di posizione in ordine alla collocazione dell’elemento “superamento o prevenzione della lite” nell’àmbito dei motivi, irrilevanti per l’ordinamento, ovvero alla sua incidenza sul profilo funzionale del negozio; ciò in quanto, là dove si potesse dimostrare che tale elemento costituisca la causa del negozio, occorrerebbe rivoluzionare le considerazioni sino ad oggi svolte da dottrina e giurisprudenza, in ordine alla sua qualificazione e alla disciplina dei concreti rapporti da esso derivanti. In questo contesto sarà indispensabile un approccio comparatistico, poiché la tradizione giuridica consolidatasi in altre esperienze potrà senz’altro offrire un utile parametro di valutazione. In particolare, si analizzeranno gli orientamenti più risalenti di dottrina e giurisprudenza tedesche, i quali hanno certamente influenzato il pensiero di chi, in Italia, ha teorizzato e fortemente sostenuto l’autonoma esistenza del c.d. negozio di accertamento. Saranno poi presi in considerazioni gli studi, anche recenti, che, spiegando il § 779 BGB, hanno posto in luce le differenze concettuali fra Streit e Ungewissheit, nonché le loro implicazioni di carattere applicativo. Ad esito delle precedenti ricerche, si potranno offrire risposte, fra l’altro, alle questioni recentemente sollevate dagli operatori del settore, in merito a qualificazione e disciplina di figure negoziali nuove, quali, ad esempio, l’accordo di conciliazione di una mediazione civile o commerciale. Quest’ultimo, infatti, è stato oggetto di attenzione da parte dei giudici italiani, i quali, nell’interrogarsi sull’applicabilità ad esso di alcune norme previste in tema di transazione, hanno ritenuto sussistente un “negozio di accertamento”, a causa della sua esclusiva funzione di “cristallizzazione” della situazione oggetto del negozio. Seguendo un approccio diverso, invece, l’interprete avrebbe potuto riscontrare, a prescindere da elucubrazioni sull’efficacia di mero accertamento o sulla presenza di reciproche concessioni, un negozio compositivo o preventivo di una lite e, per tal via, avrebbe potuto applicare ogni norma prevista dall’ordinamento per regolamentare ragionevolmente gli interessi connessi a tale funzione.
Struttura | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Responsabile | INDRACCOLO Emanuele | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.350,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Gruppo di Ricerca | INDRACCOLO Emanuele (Coordinatore Progetto) ALIPERTI FRANCESCO (Ricercatore) BARATTA TIZIANA (Ricercatore) D'AMATO Paolo (Ricercatore) D'AMBROSIO Marcello (Ricercatore) DESIO ANDREA (Ricercatore) GIBBONI ANTONINO (Ricercatore) GUARINO MARIA RITA (Ricercatore) MAIO EMANUELA (Ricercatore) MAMMOLA PAOLO (Ricercatore) MARRANI Daniela (Ricercatore) ORILIA MARINA (Ricercatore) RAPILLO ANNUNZIATA (Ricercatore) ROSSI TALITA (Ricercatore) VALENTINO Daniela (Ricercatore) |