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PENSIERO TEATRALE E AZIONE REGISTICA IN LUIGI SQUARZINA

La ricerca dovrà in primo luogo individuare le aree documentali dalle quali fare emergere le testimonianze necessarie alla descrizione delle dinamiche di produzione dello spettacolo squarziniano. Di fondamentale importanza, in tal senso, è la pubblicazione in rete del catalogo dell’Archivio Squarzina della Fondazione Istituto Gramsci di Roma e in particolare: 1) la sezione dedicata alle regie che raccoglie tutti i materiali preparatori degli spettacoli ordinati cronologicamente 2) la sezione dedicata ai saggi. Successivamente il confronto con i volumi della biblioteca squarziniana, conservati presso la Fondazione Cini di Venezia, consentirà, in una seconda fase, di mettere in luce come l'invenzione in Luigi Squarzina si nutrisse dei temi del dibattito contemporaneo. Esemplare, da questo punto di vista, il caso dello spettacolo "Le Baccanti" (Teatro Stabile di Genova, 1969) in rapporto al saggio "Il Didatta e lo Sciamano", edito nello stesso anno, che è una serrata riflessione sul mestiere teatrale della regia critica nel xx secolo. Proprio dalle pagine del "Didatta e lo Sciamano" emergono le ragioni dell’apertura culturale del regista verso i nuovi modi espressivi della neoavanguardia. La regia delle "Baccanti", infatti, sperimentò le possibilità dei nuovi linguaggi. Nel saggio, pur accennando ai limiti soprattutto ideologici dell'irrazionalismo, Squarzina pose in luce il superamento del brechtismo già compiuto negli spettacoli dei nuovi maestri della ricerca teatrale."Le Baccanti" mostrarono la nuova intuizione della forma tragica: liberata dal pregiudizio classicista di una falsa armonia, la grecità si rivelava come luogo del mistero, delle magiche forze oscure, dell’eros ambiguo e della violenza. In sintonia con la temperie culturale del 1968, "Le Baccanti" espressero, col linguaggio della scena, l’ingresso dell’irrazionale nel mondo, il suo effetto trasformante all’interno dello spazio regolato della città e dell’ordine maschile. Dioniso dissolveva le false certezze: era il teatro che obbligava il mondo a deporre la maschera. Nell’antitesi estrema fra Penteo e Dioniso, Squarzina lesse l’epifania archetipica di un medesimo conflitto sempre vivo con parole e volti diversi nel corso di tutta la storia della civiltà teatrale occidentale.La consultazione delle carte di archivio potrà consentire una più articolata ricostruzione dei processi creativi di molti altri spettacoli di Luigi Squarzina ponendoli in rapporto con la riflessione teorica. Spettacoli che hanno interpretato per le scene italiane i testi drammatici in modo molto innovativo (si pensi allo shakespeariano "Misura per misura", o al jonsoniano "Volpone", o ancora al montaggio teatrale di "Il Tartufo ovvero vita amori autocensura e morte in scena del signor Molière" di Molière – Bulgakov. Dopo una fase di rielaborazione dei dati, la ricerca dovrà sboccare nella pubblicazione di un volume destinato all’aggiornamento delle conoscenze e all’inquadramento delle nuove acquisizioni sull’opera di Luigi Squarzina.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.000,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Proroga10 dicembre 2016
Gruppo di RicercaINNAMORATI Isabella (Coordinatore Progetto)