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ECONOMIA POLITICA DEI PAESAGGI SUBLIMI MEDITERRANEI
Il “saper pensare lo spazio”, vuoto o pieno, riguarda quindi, sia il territorio che l’ambiente; può divenire paesaggio potenziale, prodotto materiale, perché i segni manifesti del lavoro impiegato, delle tecniche utilizzate, dei sistemi produttivi prevalenti sono gli elementi che costituiscono gli stessi oggetti che appartengono alla nostra città interiore. Il Paesaggio non è più solo un quadro ma è sempre più un bene pubblico e un patrimonio difficilmente misurabile da conservare e valorizzare e, quindi, da progettare. Dal punto di vista economico ciò può significare che la costruzione dei cosiddetti “paesaggi di qualità” può diventare una nuova produzione economica, soprattutto per quelle aree che possono contare su questa risorsa e sulla percezione del sublime.I vuoti e la solitudine dei luoghi sublimi e del rurale contemporaneo per alcuni sono scoraggianti; per un’economista classico come John Stuart Mill invece “un mondo nel quale (il vuoto) la solitudine sia scomparsa, è un mondo ben povero anche di ideali. La solitudine alla presenza della bellezza e della consapevolezza della storia della terra (della grandezza della Natura) suscita pensieri ed azioni che hanno valore per l’individuo e per la società”.Quell’economista è J. M. Keynes che allora esclamò che il paesaggio (agricolo) non aveva valore e poteva essere distrutto (importazione di prodotti agricoli da altre regioni per abbassare i salari reali e dirigere i consumi in altre direzioni). In Come uscire dalla crisi, Laterza 1983, Keynes segnalava la difficoltà degli economisti a riconoscere il tempo lungo come principio ispiratore delle decisioni, quasi che le tecniche potessero sostituire tutti i saperi e tutte le emozioni accumulate nella storia degli uomini, senza rischiare di perdere patrimoni comuni ed esperienze. Si tratta di rivedere i concetti di Consumo e di Investimento rivoluzionando il concetto di beneficio o utilità, ridimensionando la sovranità del consumatore nella ideologia del mercato. Si scoprirà che il valore di esistenza non può essere ridotto al suo valore di mercato, come alla nozione di patrimonio che pure appare riduttiva.La città é temporanea e contemporanea nella propria storia in evoluzione ed il sublime entra in campo come ricerca ed emozione del passaggio, la città di passaggio riappare sempre e saperla riconoscere è l’emozione necessaria.I paesaggi rurali mediterranei si prestano ad essere campo di ricerca innovativa sui temi della rivisitazione dei temi semantici legati al paesaggio.Ridefinire il potenziale del territorio e dell’ambiente apre nuove interpretazioni dello spazio occupato dall’uomo e dalla sua storia. La cultura allarga la sua visione: cultura scientifica e cultura umanistica raccontano, così, nuove storie di città e di civiltà; il Mediterraneo diventa nuovo laboratorio di ricerca ed il sublime non viene rimosso dal concetto di città.Nel mondo complesso in cui viviamo con la cosiddetta grande prima globalizzazione in crisi, con un mondo in perenne movimento, per continuare ad esistere come soggettività territoriale occorre chiudere quel tanto necessario ad essere aperti. La chiusura di cui abbiamo bisogno consiste nello stipulare nuove alleanze di area vasta in grado di definire confini (città allargata) che non sigillano il territorio di riferimento, ma che mettono in relazione le differenze significative dentro il confine (nuova identità paesaggistica o città contemporanea di passaggio) con il mondo in movimento.Al cuore della ricerca del nuovo modello di sviluppo morale e sociale, c’è sempre il tema della produzione di valore (anche economico). Ma in questa possibile nuova globalizzazione si affermeranno quei territori capaci di produrre differenti valori: valori economici e spirituali, capaci di tenere insieme, apertura e chiusura, concordia e conflitto, efficienza e senso dell’efficacia, individualità e convivialità, immanenza e trascendenza.
Struttura | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Responsabile | PERNA Cira | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.000,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Gruppo di Ricerca | PERNA Cira (Coordinatore Progetto) D'AMORE ROSAMARIA (Ricercatore) FARACE Salvatore (Ricercatore) LOMBARDI ROBERTO (Ricercatore) MARRA MARIANNA (Ricercatore) PERSICO Pasquale (Ricercatore) SALSANO Emanuele (Ricercatore) |