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NUOVE FRONTIERE DELL'ICONOGRAFIA: PROSPETTIVE INEDITE E RINNOVATE PERCEZIONI DELLO SPAZIO URBANO

A partire dall’Ottocento la città e il paesaggio vengono rappresentati attraverso metodi e modelli sempre più variegati ed avanzati dal punto di vista tecnologico. Nel corso della storia l’iconografia della città si è infatti trasformata grazie all’evoluzione di tecniche e strumenti di rappresentazione ma anche in seguito allo sviluppo di nuovi mezzi di trasporto che hanno consentito di raggiungere e visitare più facilmente alcuni luoghi urbani, mutando profondamente modalità e tempi di approccio. I primi treni, così come le navi, con il loro lento e graduale avvicinamento, hanno suggerito ai viaggiatori rinnovate rappresentazioni iconografiche e letterarie dei contesti urbani. L’evoluzione dei mezzi di trasporto, differenziati, capillari e veloci, offre oggi prospettive molteplici e inedite, ispirando le nuove immagini dell’urbanità contemporanea.Molto antiche sono le rappresentazioni delle città viste dal mare. Le prime vedute di Napoli, come di Palermo, per esempio, sono state ritratte in questo modo, rispettivamente verso la metà del XV e del XVI secolo. Anche in età moderna le rappresentazioni delle città e delle loro emergenze architettoniche viste dal mare vengono privilegiate da alcuni autori. Il nuovo viaggiatore preferisce un viaggio più rapido e comodo, rispetto al tragitto in carrozza o in treno, ancora disagevole. Schinkel, diretto a Paestum, si imbarca ad Atrani e raggiunge Salerno in barca. Adler arriva in battello a Napoli. Ma come loro, per tanti altri viaggiatori l’avvicinamento ad alcune città è avvenuto via mare. Le Corbusier, che realizza dalla barca numerosi disegni delle città costiere dell’America del sud o dell’Algeria, affermerà che solo la barca, l’aereo e la camminata permettono di cogliere pienamente e in maniera calma e precisa lo “spettacolo”, producendo delle “visioni umane” –contrariamente a quelle “inumane e infernali” offerte dai treni e dalle auto. Dal mare si ha una prima visione d’insieme graduale ed oggettiva delle città inserite nel loro contesto paesaggistico e ambientale. Un tipo di approccio e percezione che, in alternativa, solo la veduta dall’alto permetterebbe. La pratica sperimentata già da Montaigne poi da Montesquieu di recarsi “sul più alto campanile, o sulla torre più alta, per avere una veduta d’insieme, prima di vedere le singole parti” verrà sostituita dal XIX secolo dai voli in mongolfiera. Sicuramente il volo e la fotografia, principali novità del periodo, si influenzano vicendevolmente: la possibilità di elevarsi offre punti di vista differenziati e ampi; l’uso delle foto garantisce la realizzazione di immagini molto più obiettive e oggettive di quelle derivanti dalle descrizioni o dai disegni degli “aeropittori”.Col passare degli anni le rappresentazioni delle città e del paesaggio si moltiplicano e l’iconografia che si arricchisce e si diversifica costituisce il nostro oggetto di studio. Dall’inizio del Novecento i progressi tecnologici e la diffusione di nuovi mezzi di trasporto aereo hanno reso possibile rappresentazioni che forniscono prospettive alternative sugli ambienti costruiti. Alla staticità delle riprese fotografiche si affianca inoltre la dinamicità delle documentazioni video. Se a volte la prospettiva storica di alcuni viaggiatori, da cui derivano determinate rappresentazioni, costituiva una sorta di filtro per giudicare il valore dei luoghi o delle epoche storico-artistiche, grazie a strumenti di rilevamento diversi si riesce, forse, ad ottenere una rappresentazione più oggettiva del territorio e delle città.E così l’analisi attenta di disegni, fotografie e cartoline, provenienti da archivi pubblici o privati, inserite in cataloghi e raccolte – così come di alcuni video dell’Istituto Luce o delle riprese aeree di Folco Quilici degli anni ’70- permetterà di cogliere aspetti inediti del costruito, diventando anche un documento prezioso e uno strumento insostituibile per ricostruire la storia di singole emergenze e sistemi urbani.

StrutturaDipartimento di Ingegneria Civile/DICIV
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo4.050,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Gruppo di RicercaTALENTI Simona (Coordinatore Progetto)
DAMONE GIUSEPPE (Ricercatore)
TEODOSIO ANNARITA (Ricercatore)