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I SATURNALI DI MACROBIO

La bibliografia scientifica prova che i Saturnali di Macrobio sono stati studiati non tanto come opera in sé. Il monumentale compendium didattico ha ricevuto primaria attenzione quale testimone degli orientamenti dell'epoca ma anche in rapporto alla sua peculiare fisionomia di miniera, inesauribile, di dati eruditi, attinenti a molteplici ambiti e discipline. Inoltre, la sua dimensione letteraria, già negata, alla fine dell'Ottocento, con radicale estremismo da autorevoli filologi (Linke; Wissowa), è stata misconosciuta a lungo. La revisione di tale orientamento critico ha ricevuto un più significativo impulso negli ultimi decenni, come testimonia l'investigazione condotta da J. Flamant (Macrobe et le néoplatonisme latin à la fin du IVe siècle, Leiden 1977), da N. Marinone (I Saturnali di Macrobio Teodosio, Torino 1977,2) e soprattutto da B. Goldlust (Rhétorique et poétique de Macrobe dans les Saturnales, Turnhout 2010). La ricerca, che va a collocarsi in tale linea esegetica, è rivolta a proseguire la disamina dei Saturnali al fine di decriptarne e definirne lo statuto estetico nella globalità dei suoi aspetti. Sarà, in particolare, incentrata sulla vexata quaestio delle fonti macrobiane, delle quali sarà condotto l'analitico riesame. La peculiare e complessa indagine può concorrere a mettere in luce, contro assunti ancora condivisi, l'articolata pluralità delle strategie letterarie, che governano l'intera trama dei Saturnali secondo una prospettiva che esula da meri intenti compilativi e paideutici.