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MODELLO INGEGNERISTICO PER L'ORGANIZZAZIONE URBANISTICA SOSTENIBILE DEGLI INSEDIAMENTI

Analizzando le esperienze internazionali, possono essere considerati alcuni degli aspetti chiavi che caratterizzano la progettazione sostenibile di insediamenti residenziali o produttivi, ex-novo o da rigenerare. Come molti degli indici proposti da diverse amministrazioni, si osserva l’impossibilità di riuscire a tenere in considerazione tutte le problematiche che vincolano lo sviluppo sostenibile: l’impatto di agenti tossici chimici, quali i metalli pesanti, l’emissione di gas nocivi e gli effetti delle piogge acide, l’erosione e la produttività del suolo, la frammentazione degli ecosistemi causata dalle sempre più numerose attività umane. L’impianto normativo italiano, nazionale e locale, appare lacunoso nell’analisi di aspetti sociali e ambientali, limitandosi, per molti tipi di interventi esclusivamente a prescrizioni di tipo quantitativo (dotazioni di standard edilizi, urbanistici, ambienatli, ecc.). Nonostante la rilevanza internazionale delle problematiche sostenibili applicate alla pianificazione urbanistica e territoriale, non è semplice trovare un sufficiente riscontro nella letteratura, in particolare in quella nazionale. Con questo studio ci si propone di raccogliere diversi aspetti in un nuovo modello di organizzazione urbanistica che si propone quindi di dare una valutazione numerica a problematiche non facilmente quantificabili. Si evidenzia, inoltre, la necessità di fissare un ambito spaziale e una scala di riferimento. Quest’ultima, in particolar modo, va ad influenzare notevolmente il numero dei fattori analizzati per la determinazione del modello di riferimento dell’insediamento urbanistico sostenibile. L’obiettivo è, in particolare, la formulazione di un metodo, attraverso il quale sviluppare la verifica e il progetto di un’organizzazione urbanistica più efficiente, razionale e sostenibile degli insediamenti urbani e produttivi. Il metodo deve essere finalizzato a confrontare diverse soluzioni progettuali, scegliendo la più meritevole non solo dal punto di vista economico, ma anche studiandone qualitativamente e quantitativamente l’impatto sociale e ambientale attraverso la misurazione di un apposito indice di sostenibilità. Un approccio multi criterio consentirebbe di individuare, di ogni soluzione progettuale, le possibili carenze in settori molto diversi. Il metodo e il rispettivo indice devono essere testati su diverse esperienze progettuali. Il modello dovrà essere determinato attraverso l’aggregazione di tre diverse componenti, così da tener conto dell’aspetto sociale e dell’ambiente naturale e artificiale. La scala di riferimento influenza l’individuazione degli attori della pianificazione che possono intervenire nell’implementazione dell’indice di sostenibilità che si vuole definire nell’ambito della ricerca: nel nostro caso, in una scala urbanistica, il peso di ogni elemento dovrà essere suggerito dall’autorità politica, dal tecnico responsabile comunale, da un esperto esterno, o da associazioni portatrici di interessi generali o di categoria. Il modello può essere testato in due diverse situazioni: di progetto e di verifica. Nel primo caso, l’indice diventa uno strumento per migliorare gli aspetti legati alla sostenibilità di qualsiasi progetto, per cui può essere adottato da enti privati o pubblici. Nel problema di verifica, l’indice è testato su due diverse soluzioni progettuali, proposte sulla medesima area: il risultato dell’analisi porta ad un confronto tra le due soluzioni, con una valutazione approfondita su diverse tematiche.

StrutturaDipartimento di Ingegneria Civile/DICIV
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo4.335,79 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Proroga6 novembre 2017
Gruppo di RicercaFASOLINO Isidoro (Coordinatore Progetto)