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PROCEDURE DI PROIEZIONE DELLA MORTALITÀ GLOBALE E PER CAUSE DI MORTE SPECIFICHE

Il 20° secolo ha visto straordinari miglioramenti nella longevità in molti paesi ad alto reddito. Tali miglioramenti sono fondamentalmente il risultato di riduzioni sostanziali che si sono avute in alcune specifiche cause di morte. Ad esempio, nella prima parte del secolo si è registrata una riduzione delle malattie respiratorie, mentre nella seconda parte del secolo ha avuto un maggiore impatto la diminuzione delle malattie dell’apparato circolatorio. E’ importante notare che l’incidenza delle varie cause di morte differisce anche per sesso, classe di età e caratteristiche socio-demografiche. La classificazione internazionale delle malattie (International Classification of Disease, ICD), pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è stata progettata per promuovere il confronto internazionale nella raccolta, elaborazione, classificazione e presentazione dei dati sulla morbosità e mortalità ed è revisionata periodicamente. Quando si analizzano i trends passati della mortalità, è importante considerare i cambiamenti introdotti con le modifiche dei codici ICD. La proiezione dei trend futuri della speranza di vita è diventata materia di grande interesse per i ricercatori e i policymakers dato che il rapido invecchiamento della popolazione sta minacciando la solvibilità futura dei sistemi pensionistici e sanitari e la fattibilità economica delle società “che invecchiano”. Nel corso degli anni, sono stati sviluppati vari metodi di proiezione della mortalità futura, ma, in maniera sorprendente, la maggior parte di questi non prende in considerazione i trends della mortalità per cause di morte. La presente ricerca ha come primo obiettivo quello di partecipare al dibattito relativo al ruolo potenziale che l’informazione insita nelle cause di morte può avere nel determinare migliori proiezioni della mortalità. A tal fine si prenderanno in considerazione i trends globali della mortalità per cause, dalla metà del ventesimo secolo in poi. Secondo obiettivo sarà quello di studiare le implicazioni di questi trends passati sull’evoluzione futura della transizione della mortalità. Come noto, la maggior parte dei metodi convenzionali di proiezione della mortalità si basa sull’estrapolazione dei tassi di decesso o degli indicatori derivati dai tassi di decesso (come ad esempio la speranza di vita). Quando si hanno a disposizione trends relativi alle cause di morte affidabili, è possibile proiettare separatamente tassi di decesso da ogni causa e poi sommarli per produrre una proiezione alternativa dei tassi di decesso globali (Board of Trustees 2011; Mathers and Loncar 2006; Giroshi and King 2008). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un giusto apprezzamento delle cause di morte è importante per proiettare più accuratamente la mortalità. Con questa ricerca si intende indagare quali siano le principali cause di morte che impatteranno sulla sopravvivenza futura attraverso un approccio basato sull’analisi multidimensionale dei dati e volta a modellare i trends della mortalità attraverso il noto modello Lee Carter. In particolare, la presente ricerca si pone come obiettivo finale quello di presentare una versione modificata del classico modello Lee Carter che consideri una struttura dei dati a tre vie ed una rappresentazione grafica delle diverse componenti.

StrutturaDipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.499,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Proroga6 novembre 2017
Gruppo di RicercaRUSSOLILLO Maria (Coordinatore Progetto)
D'AMATO Valeria (Ricercatore)
GIORDANO Giuseppe (Ricercatore)
PASSANNANTE VINCENZO (Ricercatore)
PISCOPO GABRIELLA (Ricercatore)
SIBILLO Marilena (Ricercatore)