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¿GENERAZIONI PERDUTE¿ NELLA LETTERATURA TEDESCA TRA LE DUE GUERRE

Sul versante specificamente letterario, si lamenta a tutt’oggi l’assenza di una ricognizione sul tema “verlorene Generation” che abbia tenuto conto non solo del conflitto generazionale degli anni Venti in merito alla polarizzazione tra la generazione dei padri e dei figli, ma anche delle diverse reazioni della gioventù tedesca all’esperienza traumatica della guerra: ovvero nei prodotti letterari della generazione “perduta” in quanto reduce di guerra e di quella “perduta” in quanto cresciuta in un contesto sociale di profondi e radicali sconvolgimenti. Il progetto di ricerca si propone di indagare i prodotti letterari che affrontano il tema della giovinezza, della guerra, delle utopie connesse ai movimenti giovanili della generazione "Wandervogel" e di quella "Bund" con lo scopo di delineare un più chiaro profilo del concetto “verlorene Generation” rispettandone i dovuti e necessari distinguo. Dalle teorie di Karl Mannheim sul problema generazionale si evince che i conflitti generazionali si inseriscono in precisi spazi socio-culturali attraversati da crisi, rappresentando una reazione ad elementi nuovi della società: in periodi di accesi cambiamenti sociali, politici ed economici, lo iato generazionale si accentua e con esso il conflitto tra le generazioni. La Prima Guerra rappresenta una di queste cesure: l’immagine del mondo della generazione cresciuta prima del 1914 si rivela inconciliabile con quella della generazione cresciuta nel drammatico contesto del dopoguerra. La Grande Guerra costituisce sicuramente la cesura sociale determinante per la consapevolezza generazionale dei giovanissimi nell’immediato dopoguerra. Anche la la generazione che aveva preso parte da giovane alla guerra di trincea risultava però segnata da una profonda crisi generazionale, stimolata dal rapido processo industriale della tarda età postguglielmina, dai primi sentori del movimento operaio e soprattutto dal costituirsi della prima "bürgerliche Jugendbewegung", con la quale essa si congedava ideologicamente e culturalmente dall’universo dei valori della generazione dei padri. Se ad accomunare entrambe le giovani “generazioni perdute” è il conflitto generazionale con la società adulta e il senso di appartenenza alla Jugendbewegung, le testimonianze letterarie e la produzione saggistica degli intellettuali e dei pubblicisti di epoca postbellica rivelano reazioni diverse della gioventù al mutato contesto sociale. Si prenderanno in esame i testi (assurti al rango di “Classici” della "Kriegsliteratur") redatti da esponenti della generazione reduce dall’esperienza bellica: W. Flex; H. Carossa; L. Renn; S. Krakauer; E. M. Remarque; A. Zweig. Per la generazione cresciuta negli anni Venti, si analizzerà in primo luogo la produzione saggistica sul tema Jugend di autori di spicco come Klaus Mann e Walter Benjamin; si analizzeranno i romanzi e le novelle di autori che centralizzano il tema della gioventù e della sua crisi in epoca postbellica (K. Mann; H. Kesten; E. Glaeser; F. Werfel; A. Bronnen; E. Kästner; E. Weiß) e si considererà infine il riflesso della “verlorene Generation” nella produzione letteraria femminile di autrici quali: E. Mann; M.L.Luise Fleißer, I.Keun, A. Schwarzenbach, V. Baum, H. Ball-Hennings, A. Thomas. Quest'ultimo aspetto dell'indagine, in particolare, si collegherà alle ricerche "Scrivere l'estraneità: trasformazioni delle scritture femminili in condizioni di esilio e migrazione" compiute nell'ambito del PRIN 2010-2012.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.000,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Gruppo di RicercaPERRONE CAPANO Lucia (Coordinatore Progetto)
GHERI Paola (Ricercatore)