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AMBROGIO AUTPERTO (784) E LICONOFILIA: TEOLOGIA, CULTI E ARTI NELL'ITALIA CENTRALE TRA VII-IX S.

Questa ricerca persegue diversi obiettivi, oltre quelli attinenti alla storia dell'arte medievale, mediante strumenti ermeneutici legati a varie discipline, e pertanto si avvale della collaborazione scientifica di esperti in storia della filosofia, storia della chiesa, studi bizantini.A proposito della contestualizzazione della formazione del pensiero di Autperto nel panorama politico-culturale della prima fase dell’Iconoclasmo, entro le complesse relazioni tra i Franchi, il Papato e Bisanzio, è stato per me necessario trascorrere un periodo di ricerca a Roma nell'Estate 2013 per approfondire le ricerche svolte a Dumbarton Oaks nel Gennaio 2013 sulle origini bizantine di alcuni temi focali delle omelie mariane di Autperto. Su questo filone mariano sto collaborando da qualche anno con la Prof. Cunningham di Nottingham che insegna storia della teologia, con la Dr. Beatrice Daskas, storica dell'arte bizantina ed esperta di testi, e con il Dr. Nicholas Marinides, storico bizantinista ed esperto di testi. L'analisi dei testi legati alle feste mariane – focali nel discorso iconofilo – è infatti un imprescindibile passaggio per comprendere la formazione di una attitudine iconofila tra l'enclave monastico orientale e l'Italia dell'VIII s. Ho quindi valutato l'introduzione delle nuove festività mariane (Purificazione=Presentazione di Gesù al Tempio; Dormitio=Assunzione) e l'amplificazione del culto mariano a Roma da parte di papi ‘greci’ tra il VII e l’VIII s. Autperto è uno dei primi autori occidentali in assoluto a trattare i temi delle nuove feste mariane. Ho riflettuto sul ruolo delle omelie nel diffondere temi teologici e formare la metalità religiosa di un vasto pubblico di fedeli, tra i quali anche i committenti e gli artigiani/artisti vi erano. Ho quindi da valutare come eventualmente le arti si svilupparono a Roma e nell'Italia centrale nella fase dell’introduzione delle nuove feste mariane. A latere della produzione omiletica, un ruolo importante nella diffusione di idee iconofile l'hanno avuto anche i florilegia papali collati in occasione dei concili iconofili del 731 e del 769. In essi si trovano non solo autori iconofinili coevi come Giovanni Damasceno, ma anche importanti passi dello ps.-Dionigi, un'auctoritas imprescindibile per gli autori iconofili ellenofoni. Riflessi del pensiero dionisiano compaiono anche in Autperto, quindi in un periodo ben anteriore alle prime traduzioni estensive condotte del corpus dionisyacum. Ciò fa riflettere sulle modalità di circolazione delle idee e di concezioni teologiche, anche tramite traduzioni orali nella Roma altomedievale. Idee e concezioni teologiche che furono determinanti negli sviluppi figurativi dell'arte carolingia e medievale in genere. Dallo ps.-Dionigi pare infatti derivare la descrizione più compiuta da un punto di vista dottrinale della Vergine 'Playtera', ossia dal grembo 'più ampio del Paradiso' che accolse nel suo grembo l'Incontentenibile. Questa immagine, programmaticamente illustrata nel nartece di Santa Sabina sull'Aventino all'indomani del ritorno dei legati papali dal concilio anti-monotelita costantinopolitano del 681, venne riprodotta tra tardo VIII-metà IX s. in importanti contesti monastici come il Sacro Speco a Subiaco e San Vincenzo al Volturno. Immagini come questa riflettono appunto il circolare di idee legate alle argomentazioni iconofile tra VIII-IX s. Autperto è stato generalmente riconosciuto responsabile della nuova cornice teologica di Maria nell’Occidente altomedievale. Desidero pertanto comprendere se e come le idee e le immagini mentali di Autperto siano state nutrite dalla corte papale e dai circoli latamente ‘greci’ di Roma, e, per contro, come Autperto abbia potuto influenzare la definitiva svolta iconofila papale ai principi del IX s.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.520,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Gruppo di RicercaDELL'ACQUA Francesca (Coordinatore Progetto)