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RAYMOND CARRÉ DE MALBERG: STATO E COSTITUZIONE

Sotto la III Repubblica, il diritto costituzionale rivoluzionario è stato oggetto di curiosità, ma mai approfondito, a volte identificato a una metafisica della sovranità, a una concezione assolutista del potere, indipendentemente dall’identità del titolare della potenza sovrana, il re, il popolo, la nazione. Per molti pubblicisti, influenzati da un positivismo diffuso ma dominante, il diritto rivoluzionario era un’espressione storica ma imperfetta del diritto costituzionale dello Stato moderno, al massimo considerato come un punto di partenza che occorreva superare per permettere allo Stato di compiersi interamente nel regime parlamentare. In questo contesto, Raymond Carré de Malberg fu uno dei pochi autori che intraprese un serio studio del diritto costituzionale della Rivoluzione francese per tentare di dimostrare che i suoi principi erano le fondamenta dello Stato moderno. In tal senso l’intento primario della ricerca è quello di far risaltare, riportando in evidenza ancora una volta, attraverso il valore e l’originalità degli scritti di carré de Malberg, l’importanza cruciale della prima fase della rivoluzione, quella che produsse la costituzione del 1791. Infatti per de Malberg, i rivoluzionari, in particolare i costituenti dal 1789 al 1791, non avevano soltanto posto regole di diritto costituzionale ma avevano offerto un contributo essenziale al moderno costituzionalismo, vale a dire quello di avere consacrato il principio della sovranità nazionale, in alternativa sia alla sovranità monarchica che alla sovranità popolare.

StrutturaDipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.065,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga28 Luglio 2018
Gruppo di RicercaPETRONE Alessandra (Coordinatore Progetto)