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CLOUD COMPUTING ED ESTERNALIZZIONE DEI DATI NELLA RETE

L’indagine si propone di analizzare il fenomeno del cloud computing con particolare riguardo agli aspetti relativi alla tutela dei dati personali e al godimento dei beni. La ricerca analizzerà i diversi aspetti della tutela dei diritti in oggetto nella rete e in particolare nell’utilizzo del cloud computing. Il gruppo di ricerca procederà, preliminarmente, con lo studio del fenomeno della condivisone virtuale al fine di accertare le similitudini e le differenze rispetto alle forme più tradizionali di condivisone e comunione. La condivisione si è evoluta e il tradizionale scambio di notizie in forma cartacea vede oggi la concorrenza di canali interattivi digitali per i quali la dematerialità dello strumento di informazione non permette un’adeguata comprensione del valore dell’atto compiuto e, soprattutto, della potenzialità lesiva dello stesso. L’utente in rete è spesso convinto di avere con altro o altri utenti una comunione, uno scambio di informazioni o di dati su un piano simile a quello reale, senza rendersi conto della più ampia natura dell’atto di condivisione. Tale ignoranza determina spesso la determinazione di fatti illeciti o potenzialmente illeciti. L’analisi della giurisprudenza permetterà all’analisi di avvalorare tale assunto, nel tentativo di dimostrare, altresì, che la esigua litigiosità giudiziale in relazione alle vicende in esame è probabilmente spiegabile attraverso la medesima chiave di lettura che si tenterà di utilizzare per descrivere il fatto lesivo: ovvero la limitata consapevolezza dell’utente circa la natura e i limiti dei suoi diritti nella rete. Il gruppo di ricerca si proporrà di investigare anche la natura del contratto con il quale si acquisisce il diritto a fruire degli strumenti di archiviazione forniti dal gestore del servizio di cloud. In particolare, si analizzerà il contenuto delle pattuizioni al fine di accertarne l’equilibrio e la legittimità del contenuto contrattuale con riferimento ai diritti della personalità interessati dall’utilizzo dello strumento offerto. In particolare, ci si riferisce al problema dell’imputazione della responsabilità per il fatto illecito determinatosi nel trattamento o nel godimento dei dati. Sarà compito dell’indagine tentare di estendere tale responsabilità anche al gestore, giacchè custode del bene con il quale è stata cagionata la lesione. Consapevole, il gruppo di ricerca, della difficoltà con la quale tale soluzione possa essere accolta, attesa la consolidata resistenza, dottrinale e giurisprudenziale, a riconoscere la responsabilità del gestore di servizi di informatici, si procederà anche nel delineare la necessità di fissare quantomeno un obbligo in capo al gestore di rendere adeguatamente edotto l’utente del contenuto dei suoi diritti e, soprattutto, obblighi nell’utilizzo del servizio. Un effetto da realizzarsi, eventualmente, attraverso una maggiore complessità della procedura da seguire per caricare informazioni, caratterizzata da passaggi obbligatori nei quali porre l’utente in condizione di comprendere il valore, e le connesse conseguenze giuridiche, dell’atto che sta compiendo. L’intento dell’analisi sarà, dunque, quello di definire, in chiave contemporanea, lo statuto dei diritti in rete, segnatamente dei diritti della personalità, senza necessariamente ricorrere allo strumento legislativo servendosi, principalmente, dell’attività di interpretazione del contratto.

StrutturaDipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.269,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Gruppo di RicercaD'AMBROSIO Marcello (Coordinatore Progetto)
ALIPERTI FRANCESCO (Ricercatore)
BARATTA TIZIANA (Ricercatore)
D'ADDINO Paola (Ricercatore)
INDRACCOLO Emanuele (Ricercatore)
MAIO EMANUELA (Ricercatore)
MARRANI Daniela (Ricercatore)
ORILIA MARINA (Ricercatore)
PISTONE Pasquale (Ricercatore)
RAPILLO ANNUNZIATA (Ricercatore)
VALENTINO Daniela (Ricercatore)