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PLUTARCO, DE SERA NUMINIS VINDICTA: TRADIZIONE, ECDOTICA, ESEGESI

Del De sera numinis vindicta di Plutarco non si ha al momento un commento recente, completo e sistematico (il già citato Taufer 2011 è infatti consacrato solo alla parte finale del trattato) che riservi uno spazio agli aspetti ecdotici: il lavoro proposto da chi scrive fornirà un valido sussidio con i dovuti requisiti di scientificità, offrendo per ogni singolo problema testuale uno status quaestionis dettagliato fondato sia sulla revisione della tradizione manoscritta sia su una scrupolosa ricognizione sulla cosiddetta tradizione a stampa.Il lavoro sull'opuscolo è stato in parte già avviato da chi scrive negli anni scorsi nell'ambito di diversi progetti, principalmente di un assegno di ricerca sul tema. Nell'ambito di quel lavoro si è dato inizio sia ad una nuova collazione dei manoscritti sia ad un lavoro ecdotico in relazione a singole sezioni del testo, i cui risultati sono stati pubblicati sia in riviste scientifiche sia in atti di convegni. Da questi dati acquisiti si partirà nello svolgimento della ricerca del presente progetto.In particolare, si propone l'indagine sui marginalia al De sera presenti nell'Aldina I. 43 , conservata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e appartenuta all'umanista francese Muret (di cui si propone l'acquisto dell'intera riproduzione digitale sì da giovare anche ai lavori ecdotici degli altri membri del gruppo di ricerca, quali ad es. la pubblicazione del de mulierum virtutibus a cura del dr. F. Tanga): tali marginalia coinciderebbero, come dimostrato da S. Martinelli Tempesta almeno per il de tranquillitate animi, con le congetture attribuite negli apparati moderni a Claude Caspard Bachet de Meziriac, rese note a partire dalle edizioni di fine Settecento da D. Wyttenbach.Inoltre ci si propone di ripercorrere l'intera tradizione a stampa, con particolare attenzione alle prime tappe di essa: dal lavoro parziale svolto ad oggi è emerso che dalle traduzioni di età umanistica, in latino e in altra lingua, e dalle prime edizioni possono essere ancora ricavati contributi degni di essere presi in considerazione. Dotti umanisti - quali Amyot, Erasmo, Estienne e Xylander, per menzionare i più noti - si sono cimentati a diverso titolo sull'opuscolo, facendo emergere per la prima volta difficoltà ecdotiche e/o esegetiche che resteranno centrali nel dibattito critico dei secoli successivi: ancora oggi lo studio delle loro edizioni e traduzioni consente innanzitutto di meglio comprendere gli interventi ecdotici ed esegetici della critica moderna, e in alcuni casi consente di rintracciare soluzioni degne di essere tenute in conto e segnalate in un nuovo apparato critico. Altro aspetto che il lavoro di ricerca sull'opuscolo privilegerà saranno le citazioni plutarchee: a partire dal celebre repertorio realizzato da Helmbold e O'Neil (1959) si dedicherà particolare attenzione alla ratio citandi di Plutarco, ossia al suo utilizzare, nel De sera e altrove, versi e brani di altri autori, ricontestualizzandoli e 'piegandoli' a volte alle necessità e finalità del trattato. (il lavoro fin qui svolto ha condotto a individuare un vero e proprio processo di armonizzazione della citazione letteraria con le finalità richieste dall'opuscolo: questo risultato parziale dovrà essere sottoposto a verifica nel prosieguo del lavoro).

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.700,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 27 Luglio 2017
Proroga27 Luglio 2018
Gruppo di RicercaAMENDOLA Stefano (Coordinatore Progetto)
DE GREGORIO Giuseppe (Ricercatore)
MERIANI Angelo (Ricercatore)
PACE Giovanna (Ricercatore)
POLITO Marina (Ricercatore)
VOLPE Paola (Ricercatore)